La cessione di partecipazioni in s.r.l. è un fenomeno molto frequente nella pratica aziendale e implica diverse valutazioni che possono impattare in modo positivo o negativo sui costi per compensi professionali, tasse e imposte da pagare.
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CESSIONE DI PARTECIPAZIONE, SCELGO UN NOTAIO O UN COMMERCIALISTA?
Per la cessione di partecipazioni in una srl ci si può affidare a un notaio o a un commercialista. Nel primo caso vi sarà una autentica di firma che, invece, non ci sarà nel caso di cessione di partecipazione tramite commercialista.
Il costo dell’atto di cessione può essere leggermente inferiore in caso di affidamento della pratica a un commercialista. La mancanza di una procedura di autenticazione comporta una minore assunzione di responsabilità del commercialista rispetto al notaio.
CESSIONE DI PARTECIPAZIONI AL VALORE NOMINALE O DI MERCATO, QUALI CONSEGUENZE E QUALI RISCHI
La cessione di partecipazioni e la compravendita di questo particolare asset, richiede un’analisi approfondita e una valutazione della società al momento della cessione. Da questa valutazione dipenderà il prezzo di cessione della partecipazione, in proporzione alla quota di capitale sociale.
Ad esempio se è prevista la cessione di una quota societaria di Euro 20.000 su un capitale sociale di 100.000, di una società il cui patrimonio netto alla data è valutato 300.000, la valutazione della quota sarà eseguita nel modo seguente: 20.000 : 100.000 = X : 300.000. Il valore della quota ceduta è di Euro 60.000.
Il prezzo di cessione, tuttavia, risponde a logiche non necessariamente di valutazione del patrimonio netto in senso stretto ma può dipendere da altri fattori, ad esempio il valore di mercato sulle potenzialità della società, valutata, anziché con il criterio del patrimonio netto, con un criterio come quello dei multipli che condurrà ad una valutazione molto più elevata.
A volte la cessione di quote risponde ad altre esigenze, come quella di svincolarsi dalla società o di riorganizzazione societaria che preveda non solo la cessione di quote ma altre operazioni collegate, magari ad altre società di un gruppo.
In tutti i casi in cui la valutazione è diversa, rispetto alla cessione di quote al valore nominale, si genera una plusvalenza di cessione che sarà soggetta a una tassazione pari al 26% per le persone fisiche.
COME EVITARE DI PAGARE LA PLUSVALENZA?
La domanda è retorica, perché non esiste un modo lecito di evitare il pagamento delle plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni in società a responsabilità limitata, tuttavia è possibile valutare delle alternative per un risparmio concreto delle somme.
La plusvalenza è data dalla differenza tra il costo di acquisizione della partecipazione e gli incrementi di costo, fino al momento della cessione, ed il ricavato dalla cessione della partecipazione.
Su questa differenza le persone fisiche versano una imposta pari al 26%.
Con la legge di bilancio 2023 è stata riaperta la possibilità di rivalutare le partecipazioni all’01 gennaio 2023, affrancare il valore con il versamento di un’imposta sostitutiva del 16%, e risparmiare il 10% sul versamento di imposta sulla differenza).
Nel caso sopra rappresentato, di costo della partecipazione di 20.000 euro e cessione a 60.000, si verificherebbe un risparmio derivante dalla rivalutazione pari a Euro 800,00, dopo l’affrancamento.
COME SI CALCOLA IL VERSAMENTO DELL’IMPOSTA SULLA RIVALUTAZIONE DELLE PARTECIPAZIONI IN SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITATA?
E’ necessario redigere una perizia giurata con data di riferimento 01 gennaio 2023. In questa perizia il valore determinato sarà affrancato con un versamento del 16%, nel nostro caso 60.000 x 16% = 9.600,00 euro, pagabili anche con un versamento rateale.
Il valore affrancato di 60.000 euro sarà il costo di base per la determinazione dell’imponibile. Nel caso specifico non avremo alcuna plusvalenza.
Se non viene rivalutata la quota, l’imposta da versare sulla cessione sarà di Euro 10.400,00, risultato del prodotto tra (60.000,00 – 20.000,00) * 26%.
Rispetto agli anni precedenti, quando l’aliquota per l’affrancamento della plusvalenza nella cessione delle partecipazioni era molto più basso, nel 2023 è necessario procedere a una attenta verifica per evitare di sprecare denaro in attività di riduzione del carico fiscale, partendo da considerazioni che potrebbero dimostrarsi fallaci.
Sempre nel nostro caso, se consideriamo anche il costo della perizia giurata, probabilmente, sarà più conveniente accettare la normale tassazione, piuttosto che rivalutare la partecipazione.
LA POSSIBILITA’ DI RIVALUTARE LE PARTECIPAZIONI NON RIGUARDA SOLO LE SRL
Non sono solo i soci di s.r.l. a poter beneficiare di questa misura di agevolazione, ma anche i possessori di titoli quotati, questa rappresenta una novità, rispetto ad altre misure di agevolazione simili.
In questo caso non sarà necessaria una perizia giurata, essendo il valore di mercato determinato in modo trasparente. Per rideterminare il costo di acquisto sarà presa in considerazione la media aritmetica dei prezzi rilevati nel mese di dicembre dell’anno 2022.
Partendo dal costo di acquisto rivalutato il meccanismo di calcolo per il versamento dell’imposta sostitutiva al 16% è lo stesso di quello valido per le società a responsabilità limitata.
Dottore commercialista at Proclama SPA
Dottore Commercialista, CEO & founder di Proclama SpA tra professionisti
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