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Guide pratiche
25/04/2024
6 min
Rosario EmmiRosario Emmi

Il microcredito si apre alle srl

Il microcredito rappresenta uno strumento finanziario innovativo che si propone di favorire l’inclusione finanziaria di coloro che, pur avendo idee imprenditoriali valide, incontrano difficoltà nell’accesso al credito tradizionale a causa della mancanza di

Il microcredito si apre alle srl
Guide pratiche
25/04/2024
6 min
Rosario EmmiRosario Emmi

Il microcredito rappresenta uno strumento finanziario innovativo che si propone di favorire l’inclusione finanziaria di coloro che, pur avendo idee imprenditoriali valide, incontrano difficoltà nell’accesso al credito tradizionale a causa della mancanza di garanzie sufficienti. La mission del microcredito va oltre la semplice erogazione di prestiti di piccolo importo: si tratta di un’offerta integrata di servizi finanziari e non finanziari, caratterizzata da un approccio attento alla persona e alle sue esigenze.

Obiettivi dell’Ente Nazionale per il Microcredito

L’Ente Nazionale per il Microcredito, in particolare, si pone l’obiettivo di promuovere lo sviluppo della microimprenditoria e del lavoro autonomo, contrastando al contempo la povertà e l’esclusione finanziaria delle categorie sociali più svantaggiate. La visione etica della finanza che anima l’operato dell’Ente considera l’attività finanziaria come un mezzo per favorire la promozione umana e sociale degli individui, piuttosto che come un fine in sé.

In quest’ottica, il microcredito non va inteso come una forma di assistenzialismo, bensì come uno strumento di empowerment che, attraverso l’erogazione di prestiti finalizzati allo sviluppo di progetti imprenditoriali sostenibili, mira a innescare un circolo virtuoso di crescita economica e sociale. L’approccio dell’Ente Nazionale per il Microcredito, infatti, punta a valorizzare le qualità umane e professionali dei beneficiari, accompagnandoli in un percorso di crescita che va oltre la semplice erogazione di servizi finanziari.

Il microcredito si articola in diverse forme, tra cui il microcredito imprenditoriale e il microcredito rurale, ciascuna delle quali presenta caratteristiche specifiche in termini di destinatari, finalità e modalità di erogazione.

Microcredito imprenditoriale: di cosa si tratta?

Il microcredito imprenditoriale si rivolge a microimprese e lavoratori autonomi che intendono avviare o potenziare la propria attività, ma che incontrano difficoltà nell’accesso al credito bancario. Una novità di rilievo è rappresentata dall’apertura del microcredito anche alle società a responsabilità limitata (SRL), che possono ora beneficiare di finanziamenti fino a 100.000 euro, a fronte dei 75.000 euro previsti per le altre forme d’impresa, come ditte individuali, società di persone e cooperative.

Per accedere al microcredito imprenditoriale, i richiedenti devono presentare un progetto imprenditoriale sostenibile e partecipare a un percorso di accompagnamento che prevede il supporto di un tutor specializzato nella fase di preparazione della domanda e di realizzazione del progetto. I finanziamenti possono essere utilizzati per l’acquisto di beni e servizi connessi all’attività, il pagamento di retribuzioni, il sostenimento di costi di formazione e per operazioni di liquidità, mentre sono escluse le ristrutturazioni del debito.

Una misura specifica per le piccole imprese agricole

Il microcredito rurale, invece, si rivolge specificamente alle microimprese agricole che intendono avviare o sviluppare la propria attività. Anche in questo caso, i finanziamenti possono raggiungere i 75.000 euro per le imprese individuali e le società di persone, e i 100.000 euro per le SRL. Le spese ammissibili riguardano l’acquisto di beni e servizi connessi all’attività agricola, il pagamento di retribuzioni, i costi di formazione e le operazioni di liquidità, sempre con l’esclusione della ristrutturazione del debito.

La presentazione della pratica

Per accedere al microcredito, sia imprenditoriale che rurale, i richiedenti devono presentare una serie di documenti che sono specificati dall’ENM, validi per tutti gli enti ai quali è possibile presentare la richiesta.

Vediamo quali sono questi documenti, nell’elenco che segue:

  • Documento d’identità e codice fiscale

  • Visura camerale aggiornata (non più vecchia di 3 mesi)

  • Modello di attribuzione della Partita IVA

  • Eventuale iscrizione a ordini professionali

  • Atto costitutivo e statuto per le società

  • Delibere assembleari che conferiscono i poteri all’organo amministrativo per richiedere e utilizzare fidi bancari (se non previsto dallo statuto)

  • Situazione economico-patrimoniale recente (se la chiusura dell’esercizio è avvenuta da più di 4 mesi)

  • Ultime due dichiarazioni dei redditi della società/ditta con ricevuta di presentazione

  • Ultime dichiarazioni dei redditi personali dell’amministratore e dei soci con ricevuta di presentazione

  • Eventuali attestazioni professionali connesse al progetto

  • Lettere di intenti per l’utilizzo o la locazione di siti operativi

  • Copia di eventuali contratti di franchising da sottoscrivere per l’avvio del progetto

  • Preventivi e fatture quietanzate relative agli investimenti previsti

  • Dettaglio degli affidamenti bancari in essere

Altra documentazione specifica potrà essere richiesta dalla banca presso il cui sportello viene presentata la pratica di microcredito.

L’iter per ottenere il finanziamento prevede la presentazione della richiesta presso una delle banche convenzionate con l’Ente Nazionale per il Microcredito, presenti su tutto il territorio nazionale. La rete di banche convenzionate è ampia e diversificata, includendo istituti di credito di diverse dimensioni e tipologie.

In Campania, ad esempio, operano diverse Banche di Credito Cooperativo (BCC), come la BCC di Capaccio Paestum e Serino, la BCC di Scafati e Cetara, la BCC di Flumeri, la BCC di San Marco dei Cavoti e del Sannio-Calvi, oltre a istituti come la Banca Monte Pruno e la Banca 2021.

Nel Lazio, invece, tra le banche convenzionate troviamo la BCC di Roma, la Banca Popolare del Frusinate, la BCC dei Colli Albani, la Blu Banca e la BCC di Bellegra.

In Piemonte, il microcredito è erogato attraverso la Banca Alpi Marittime, mentre in Puglia operano la BCC di San Giovanni Rotondo e la BCC di San Marzano di San Giuseppe.

In Toscana, le banche convenzionate includono la BCC Banca Centro e la BCC di Anghiari e Stia, mentre in Veneto il microcredito è accessibile attraverso la BCC di Roma (per l’area dell’Alta Padovana) e la Centromarca Banca.

Questa rete capillare di banche convenzionate consente di raggiungere un ampio bacino di potenziali beneficiari su tutto il territorio nazionale, garantendo un accesso diffuso alle opportunità offerte dal microcredito.

Un tutor specializzato per la gestione della pratica

Una volta presentata la richiesta, il richiedente viene affiancato da un tutor specializzato che lo assiste nella valutazione della fattibilità del progetto imprenditoriale e nella redazione del business plan. In caso di esito positivo, il finanziamento viene erogato sotto forma di mutuo chirografario, con una durata massima di 120 mesi (incluso un eventuale periodo di preammortamento) e una garanzia pubblica del Fondo di Garanzia per le PMI che copre fino all’80% dell’importo per finanziamenti fino a 50.000 euro e fino al 60% per importi superiori.

Oltre al supporto finanziario, il microcredito offre ai beneficiari un accompagnamento continuo, con servizi di tutoraggio e assistenza tecnica che coprono l’intero ciclo di vita del progetto imprenditoriale, dalla fase di avvio a quella di consolidamento e sviluppo. Questo approccio integrato mira a massimizzare le probabilità di successo delle iniziative finanziate, contribuendo alla creazione di imprese sostenibili e alla generazione di nuova occupazione.

Un’importante misura per l’autoimprenditorialità e l’occupazione

Il microcredito rappresenta uno strumento innovativo e flessibile per favorire l’inclusione finanziaria e lo sviluppo imprenditoriale, con un’attenzione particolare alle fasce sociali più svantaggiate e alle iniziative che generano un impatto positivo in termini di crescita economica e sociale. Grazie all’impegno dell’Ente Nazionale per il Microcredito e alla collaborazione con una rete capillare di banche convenzionate, il microcredito si conferma una leva efficace per promuovere l’autoimprenditorialità e l’occupazione, contribuendo alla costruzione di un futuro più equo e sostenibile per tutti.

Rosario Emmi

Rosario Emmi

Autore

Dottore Commercialista e Founder di Proclama SPA tra professionisti. Specializzato in startup e PMI innovative, equity crowdfunding, e-commerce e digitalizzazione dei processi aziendali. Autore per Partitaiva.it su temi di intelligenza artificiale applicata alla professione contabile e innovazione digitale.

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