Novità Decreto-Legge 15 maggio 2024, n. 63
Articolo 1, comma 7: Novità per le imprese nel Sud Italia
Il Decreto-Legge introduce l'articolo 16-bis al Decreto-Legge 19 settembre 2023, n. 124, convertito con modificazioni dalla Legge 13 novembre 2023, n. 162, per supportare le imprese nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, della pesca e dell'acquacoltura nelle regioni del Sud Italia.
La Zes Unica
La Zes Unica, o Zona Economica Speciale SUD, istituita dall'art. 9 del D.L. n. 124/2023, mira a sviluppare le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna tramite incentivi fiscali e amministrativi per le imprese.
Norme Specifiche per l'Agricoltura
L'articolo 16-bis prevede per l'anno 2024 un credito d'imposta per le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni sopra menzionate. Queste zone sono ammissibili alle deroghe previste dall'articolo 107, paragrafo 3, lettera a) e lettera c) del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, come individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027. Il decreto Agricoltura ha introdotto una disciplina specifica per i settori agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, che in precedenza erano soggetti alle regole generali del credito d'imposta ZES Unica. Ora, invece, questi comparti sono disciplinati da una norma ad hoc, l'art. 16-bis del D.L. n. 124/2023, che tiene conto delle peculiarità di questi settori e delle normative comunitarie in materia di aiuti di Stato.
Il credito d'imposta si applica agli investimenti in nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie che saranno destinati a strutture produttive già esistenti o di nuova costruzione nelle zone assistite. Questa misura rappresenta un significativo incentivo per le imprese agricole, che potranno così rinnovare le loro attrezzature, aumentare la produttività e migliorare la sostenibilità delle loro attività. È importante sottolineare che il credito d'imposta può essere utilizzato anche per l'acquisto di terreni e per la costruzione o l'ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Tuttavia, per beneficiare del credito d'imposta, il valore degli investimenti in immobili non può superare il 50% del totale degli investimenti agevolabili.
Imprese Agricole Beneficiarie
Un aspetto ancora da chiarire riguarda l'ambito soggettivo di riferimento della misura. In passato, il cosiddetto bonus Sud era stato precluso alle imprese individuali e società semplici agricole titolari di reddito agrario ex art. 32 del TUIR, mentre era accessibile alle imprese agricole titolari di reddito d'impresa di cui all'art. 55 del TUIR. Tuttavia, questa interpretazione non è condivisibile poiché le normative di riferimento si rivolgono "alle imprese" nell'accezione civilistica della locuzione e non nell'accezione reddituale. Sarà quindi necessario un chiarimento ufficiale per definire con precisione quali imprese agricole potranno beneficiare del credito d'imposta ZES unica.
Il concetto di "impresa" nel contesto della ZES unica deve essere interpretato in senso ampio, includendo tutte le forme di organizzazione aziendale che operano nel settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura. Questo approccio inclusivo è essenziale per garantire che il beneficio del credito d'imposta sia accessibile a una vasta gamma di operatori economici, indipendentemente dalla loro struttura giuridica o dal regime fiscale a cui sono soggetti. La necessità di un chiarimento ufficiale deriva dal fatto che l'esclusione delle imprese individuali e delle società semplici agricole dal beneficio del credito d'imposta potrebbe limitare l'efficacia della misura. Molte aziende agricole nel Sud Italia sono infatti organizzate sotto queste forme giuridiche e rappresentano una parte significativa del tessuto produttivo locale. Un'interpretazione restrittiva della normativa rischierebbe di escludere queste imprese dagli incentivi previsti, riducendo l'impatto positivo della ZES unica sull'economia agricola meridionale.
Accesso al Beneficio
Per accedere al credito d'imposta, le imprese dovranno effettuare gli investimenti entro il 15 novembre 2024. A differenza di quanto previsto per gli altri settori, per i quali è necessario inviare una comunicazione all'Agenzia delle Entrate dal 12 giugno al 12 luglio 2024, l'accesso ai benefici per le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura avverrà secondo modalità definite da un apposito decreto del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, come previsto dai commi 2 e 3 dell'articolo 1 del decreto-legge 15 maggio 2024, n. 63.
Il decreto ministeriale definirà le modalità di accesso al beneficio, nonché i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d'imposta e dei relativi controlli, anche al fine di assicurare il rispetto del limite di spesa di 40 milioni di euro per l'anno 2024. Questo provvedimento attuativo avrà quindi un ruolo fondamentale nel definire le procedure operative per la presentazione delle domande, la valutazione delle richieste e l'erogazione dei benefici.
Le imprese che intendono usufruire del credito d'imposta devono inoltre rispettare alcune condizioni aggiuntive. Innanzitutto, gli investimenti devono essere realizzati in aree che rientrano nelle zone assistite ammissibili alle deroghe previste dall'articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Inoltre, gli investimenti devono essere mantenuti in uso per un periodo minimo di cinque anni, pena la revoca del beneficio. Un ulteriore requisito riguarda la tracciabilità dei pagamenti: le spese devono essere effettuate tramite strumenti di pagamento tracciabili, come bonifici bancari, carte di credito o altri mezzi che consentano di verificare l'effettivo pagamento. Questo requisito è fondamentale per prevenire frodi e garantire che i fondi pubblici siano utilizzati in modo appropriato.
Beni Agevolati
Il comma 2 dell'art. 16-bis qualifica come investimenti agevolabili quelli relativi all'acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio, nonché all'acquisto di terreni e all'acquisizione, alla realizzazione ovvero all'ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. A differenza del previgente credito d'imposta Mezzogiorno e del generale tax credit ZES Unica, non è più richiesto che gli investimenti facciano parte di un progetto di investimento iniziale come definito dalla normativa europea. Ciò significa che l'incentivo sarà fruibile anche per l'investimento effettuato acquisendo il singolo bene strumentale. Solo nel caso in cui l'impresa voglia beneficiare del credito d'imposta anche per l'acquisizione di beni immobili, il relativo valore non può eccedere il 50% del complessivo valore dell'investimento agevolato.
Gli investimenti in nuovi macchinari e attrezzature sono particolarmente rilevanti per il settore agricolo, poiché consentono di migliorare l'efficienza produttiva e ridurre i costi operativi. Ad esempio, l'acquisto di trattori, mietitrebbiatrici e altre macchine agricole moderne può significare una notevole differenza in termini di produttività e qualità del prodotto. Allo stesso modo, gli impianti di irrigazione avanzati e le tecnologie per la gestione delle colture possono contribuire a una gestione più sostenibile delle risorse naturali, migliorando al contempo i rendimenti.
Per quanto riguarda gli immobili, l'incentivo permette alle imprese agricole di costruire nuove strutture o ampliare quelle esistenti. Questi investimenti possono includere la costruzione di magazzini, serre, stalle e altre strutture essenziali per le operazioni agricole. Tuttavia, è importante notare che il valore degli investimenti in immobili non deve superare il 50% del totale degli investimenti agevolabili. Questa limitazione garantisce che una parte significativa degli incentivi sia destinata all'acquisto di beni strumentali direttamente legati alla produzione agricola.
L'acquisto di terreni è un altro aspetto cruciale del credito d'imposta. I terreni possono essere utilizzati per l'espansione delle attività agricole, la creazione di nuove coltivazioni o la diversificazione delle produzioni esistenti. Tuttavia, gli investimenti in terreni devono essere attentamente pianificati per garantire che siano conformi ai requisiti della normativa e che contribuiscano effettivamente allo sviluppo dell'attività agricola.
L'inclusione della possibilità di utilizzare contratti di locazione finanziaria per l'acquisizione di beni strumentali rappresenta un ulteriore vantaggio per le imprese agricole. La locazione finanziaria consente infatti di accedere a nuovi macchinari e attrezzature senza dover sostenere immediatamente l'intero costo dell'investimento, migliorando così la liquidità aziendale e facilitando la pianificazione finanziaria.
Importi Agevolati e Agevolabili
Il limite massimo di spesa per questa misura è di 40 milioni di euro per l'anno 2024, che saranno sottratti ai 1.800 milioni destinati dalla legge di Bilancio 2024 a finanziare il credito d'imposta ZES unica. Tuttavia, questa dotazione potrebbe essere incrementata fino a un massimo di 90 milioni di euro, grazie alle risorse derivanti dal credito d'imposta Mezzogiorno illegittimamente fruito per gli investimenti sostenuti fino al 31 dicembre 2023 dalle imprese agricole e della pesca. Eventuali economie risultanti da un utilizzo inferiore a 90 milioni di euro di queste risorse saranno destinate a finanziare il nuovo credito d'imposta ZES unica per l'agricoltura, anche mediante versamento all'entrata del bilancio dello Stato a cura dell'Agenzia delle entrate e riassegnazione in spesa.
Per quanto riguarda la soglia minima dell'investimento, questa è fissata in 50.000 euro per i settori agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, un quarto rispetto alla soglia di 200.000 euro prevista per la generalità delle imprese. Questo abbassamento della soglia minima è stato introdotto per rendere più accessibile il credito d'imposta anche alle piccole e medie imprese agricole, che spesso non dispongono di risorse finanziarie sufficienti per effettuare investimenti di grande entità.
Gli importi agevolabili devono rispettare determinati massimali, stabiliti in base alla normativa europea sugli aiuti di Stato. Per il settore agricolo, il massimale di aiuto è fissato al 50% dei costi ammissibili per le piccole e medie imprese, e al 25% per le grandi imprese. Questo significa che le piccole e medie imprese possono beneficiare di un credito d'imposta pari alla metà delle spese sostenute per gli investimenti agevolabili, mentre le grandi imprese possono ottenere un credito pari a un quarto delle spese.
È importante sottolineare che il credito d'imposta può essere cumulato con altri aiuti di Stato, a condizione che il cumulo non superi i massimali previsti dalla normativa comunitaria. Questo consente alle imprese di massimizzare i benefici fiscali, combinando il credito d'imposta ZES unica con altre forme di incentivazione disponibili a livello nazionale o regionale.
Provvedimenti di Attuazione
Per rendere pienamente operativa la misura, saranno necessari ulteriori provvedimenti di attuazione. In particolare, occorrerà definire con precisione i regolamenti europei di riferimento per gli aiuti di Stato nei settori agricolo, forestale, delle zone rurali e ittico, al fine di individuare correttamente i massimali d'aiuto e le condizioni di applicabilità. Inoltre, sarà opportuno un chiarimento ufficiale riguardo all'ambito soggettivo di applicazione, per fugare ogni dubbio su quali imprese agricole potranno effettivamente beneficiare del credito d'imposta ZES unica. Solo con questi necessari passaggi sarà possibile garantire la piena efficacia e fruibilità di questa importante misura di sostegno agli investimenti nel Mezzogiorno.
Uno degli aspetti fondamentali dei provvedimenti di attuazione sarà la definizione delle modalità operative per la presentazione delle domande e la gestione delle risorse. Come previsto dal comma 3 dell'art. 1 del decreto-legge 15 maggio 2024, n. 63, un decreto del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, definirà le modalità di accesso al beneficio, nonché i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d'imposta e dei relativi controlli, anche al fine di assicurare il rispetto del limite di spesa. Le autorità competenti dovranno quindi stabilire procedure chiare e trasparenti per l'invio delle richieste, la valutazione delle domande e l'erogazione dei benefici, implementando un efficace sistema di monitoraggio e controllo per garantire che le risorse siano utilizzate in modo efficiente e che gli investimenti realizzati rispettino i requisiti previsti dalla normativa.

Rosario Emmi
Autore
Dottore Commercialista e Founder di Proclama SPA tra professionisti. Specializzato in startup e PMI innovative, equity crowdfunding, e-commerce e digitalizzazione dei processi aziendali. Autore per Partitaiva.it su temi di intelligenza artificiale applicata alla professione contabile e innovazione digitale.
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