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Fiscalità e adempimenti
12/07/2024
11 min
Rosario EmmiRosario Emmi

Transizione 5.0: Il Decreto Attuativo che sblocca 6,3 miliardi di credito di imposta per le srl e per le imprese italiane

Il Piano Transizione 5.0 è un’iniziativa strategica del governo italiano, mirata a promuovere la sostenibilità e l’innovazione tecnologica nelle imprese.

Transizione 5.0: Il Decreto Attuativo che sblocca 6,3 miliardi di credito di imposta per le srl e per le imprese italiane
Fiscalità e adempimenti
12/07/2024
11 min
Rosario EmmiRosario Emmi

Il Piano Transizione 5.0 è un’iniziativa strategica del governo italiano, mirata a promuovere la sostenibilità e l’innovazione tecnologica nelle imprese. Con un finanziamento complessivo di 6,3 miliardi di euro, il recente Decreto Attuativo definisce le modalità di accesso e i criteri per usufruire dei crediti d’imposta previsti. Questo articolo esplora i dettagli del decreto, i beneficiari, gli importi, i vantaggi economici e le procedure necessarie per accedere ai fondi.

Le novità del Decreto

Il compromesso sul DNSH

Il principio "Do Not Significantly Harm" (DNSH) è un pilastro delle normative europee per garantire che gli investimenti non arrechino danni significativi all’ambiente. Il nuovo decreto attuativo ha introdotto delle modifiche per "ammorbidire" questo principio, consentendo una maggiore inclusività per settori come l’agricoltura e le industrie energivore. Questo compromesso è stato raggiunto attraverso un intenso dialogo con la Commissione Europea, per garantire che le restrizioni non escludano intere

Originariamente, il DNSH avrebbe escluso numerose attività economiche dall’accesso ai benefici del Piano Transizione 5.0, inclusi settori vitali come l’agricoltura e le industrie energivore. Tuttavia, grazie a un compromesso con la Commissione Europea, alcune eccezioni sono state introdotte:

  • Settore agricolo

    : Progetti agricoli che utilizzano temporaneamente combustibili fossili per transizione.

  • Industrie energivore

    : Esclusione delle attività che riducono significativamente le emissioni di gas serra rispetto ai parametri di riferimento.

Queste modifiche mirano a rendere il Piano più inclusivo, permettendo a un maggior numero di imprese di beneficiare degli incentivi.

Inclusione dell’energia termica

Una delle novità più rilevanti è l’inclusione degli impianti per la produzione di energia termica utilizzata come calore di processo tra le fonti rinnovabili. Questo cambiamento consente alle imprese che utilizzano energia termica per i loro processi produttivi di accedere ai benefici del Piano Transizione 5.0, promuovendo l’adozione di tecnologie più efficienti e sostenibili.

Aumento dei parametri per il calcolo dei costi

Il decreto attuativo ha aumentato i parametri per il calcolo in euro/kW del costo massimo ammissibile per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Questo aumento, che si attesta intorno al 15%, rende più conveniente per le imprese investire in energie rinnovabili, garantendo un maggiore sostegno economico.

Ampliamento dei soggetti certificatori

L’elenco dei soggetti autorizzati a effettuare le certificazioni necessarie per accedere ai benefici del Piano è stato ampliato. Oltre agli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) e alle Energy Service Companies (ESCO), ora anche gli ingegneri iscritti alla sezione A dell’albo professionale con comprovata esperienza nell’efficienza energetica dei processi produttivi possono rilasciare le certificazioni. Questo ampliamento mira a facilitare il processo di certificazione, riducendo i tempi e i costi per le imprese.

Procedure di controllo e verifica

Controlli Ex Ante e Ex Post

Il decreto attuativo prevede rigorosi controlli sia ex ante che ex post per garantire che gli investimenti siano effettivamente realizzati e che rispettino tutte le condizioni previste. I controlli ex ante vengono effettuati durante la fase di comunicazione preventiva e di avanzamento, mentre i controlli ex post avvengono dopo il completamento del progetto. Questi controlli includono:

  • Verifica documentale

    : Controllo della completezza e correttezza della documentazione fornita dalle imprese.

  • Verifiche sul campo

    : Ispezioni fisiche presso le strutture produttive per verificare la realizzazione degli investimenti.

  • Monitoraggio continuo

    : Sorveglianza delle performance energetiche per garantire il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei consumi.

Sanzioni

In caso di irregolarità o mancato rispetto delle condizioni previste, il decreto attuativo prevede procedure di sanzione. Le imprese possono essere escluse dal beneficio, con conseguente revoca del credito d’imposta e obbligo di restituzione degli importi già ricevuti. Le sanzioni mirano a garantire la trasparenza e la correttezza nell’accesso ai benefici, prevenendo abusi e frodi.

Chi sono i beneficiari del contributo pubblico

Chi può beneficiare del piano

Il Piano Transizione 5.0 è aperto a tutte le imprese residenti in Italia e alle stabili organizzazioni di soggetti non residenti operanti sul territorio nazionale, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico e dalle dimensioni. Tuttavia, sono escluse dal beneficio le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, o altre procedure concorsuali, e quelle che non rispettano le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro o sono inadempienti rispetto agli obblighi contributivi.

Importi e limiti

Il decreto prevede un tetto massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro annui per ciascun soggetto beneficiario. Gli investimenti devono essere effettuati in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio dell’attività d’impresa e in beni materiali finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinate all’autoconsumo. Inoltre, sono ammissibili le spese in attività di formazione finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica.

Investimenti in Beni Materiali e Immateriali 4.0 (Allegati A e B Legge 232/2016)

Gli investimenti in beni materiali e immateriali 4.0 sono agevolabili secondo le seguenti percentuali, basate sulla riduzione dei consumi energetici:

  • Riduzione del 3% sulla struttura o 5% sui processi:
    • 35% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro

    • 15% per investimenti da 2,5 a 10 milioni di euro

    • 5% per investimenti da 10 a 50 milioni di euro

  • Riduzione superiore al 6% sulla struttura o 10% sui processi:
    • 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro

    • 20% per investimenti da 2,5 a 10 milioni di euro

    • 10% per investimenti da 10 a 50 milioni di euro

  • Riduzione superiore al 10% sulla struttura o 15% sui processi:
    • 45% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro

    • 25% per investimenti da 2,5 a 10 milioni di euro

    • 15% per investimenti da 10 a 50 milioni di euro

  • Investimenti per autoproduzione di Energia da fonti rinnovabili per autoconsumo

    Gli investimenti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili per autoconsumo sono agevolabili alle stesse percentuali degli investimenti 4.0, a condizione che contribuiscono al raggiungimento del risparmio energetico richiesto.

    Spese di formazione su tecnologie 4.0 e transizione ecologica

    Le spese di formazione relative alle tecnologie 4.0 e alla transizione ecologica sono agevolabili entro i seguenti limiti

    • 10% degli investimenti in beni materiali 4.0 e rinnovabili

    • Massimo di 300.000 euro

    Spese di certificazione energetica per PMI

    Le spese di certificazione energetica per le PMI sono agevolabili fino a un importo non superiore a 10.000 euro.

    Spese di certificazione contabile per imprese non soggette a revisione legale

    Le spese di certificazione contabile per le imprese non soggette a revisione legale sono agevolabili fino a un importo non superiore a 5.000 euro.

    Passaggi e procedure per accedere al beneficio

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    Fase 1: Comunicazione preventiva

    La prima fase per accedere ai benefici del Piano Transizione 5.0 è la comunicazione preventiva. Questa comunicazione deve essere trasmessa attraverso la piattaforma informatica "Transizione 5.0", accessibile tramite SPID. Nella comunicazione preventiva devono essere inserite le seguenti informazioni:

    • Informazioni sul soggetto beneficiario

      : Nome dell’azienda, indirizzo, partita IVA, e altri dati identificativi.

    • Dettagli del progetto di innovazione

      : Descrizione del progetto, data di avvio, data prevista di completamento, obiettivi di riduzione dei consumi energetici.

    • Investimenti agevolabili e importo del credito d’imposta potenzialmente spettante

      : Descrizione dettagliata degli investimenti in beni materiali e immateriali, inclusi i costi stimati e l’importo del credito d’imposta richiesto.

    • Impegno al rispetto degli obblighi PNRR

      : Dichiarazione di impegno a rispettare gli obblighi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

    Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) verificherà il corretto caricamento dei dati e la completezza della documentazione, comunicando all’impresa l’importo del credito d’imposta prenotato entro cinque giorni dalla trasmissione della comunicazione preventiva.

    Fase 2: Comunicazione di avanzamento

    Una volta ricevuta la conferma dell’importo del credito d’imposta prenotato, l’impresa deve inviare una comunicazione di avanzamento entro trenta giorni. Questa comunicazione deve includere:

    • Ordini e pagamenti di acconti

      : Gli ordini devono essere accettati dal venditore e devono essere stati effettuati pagamenti di acconti pari almeno al 20% del costo di acquisizione.

    • Estremi delle fatture

      : Dettagli delle fatture relative agli ordini e ai pagamenti effettuati.

    Il GSE verificherà nuovamente la completezza e la correttezza della documentazione, confermando all’impresa l’importo del credito d’imposta prenotato entro cinque giorni dalla ricezione della comunicazione di avanzamento.

    Fase 3: Comunicazione di completamento

    Alla conclusione del progetto di innovazione, e comunque entro il 28 febbraio 2026, l’impresa deve trasmettere una comunicazione di completamento. Questa comunicazione deve contenere:

    • Informazioni sul progetto completato

      : Descrizione del progetto concluso, data di completamento, investimenti effettuati e importo del credito d’imposta spettante.

    • Certificazioni ex post

      : Certificazioni che attestano la riduzione dei consumi energetici e l’attestazione del rispetto degli obblighi PNRR.

    • Attestazioni comprovanti la certificazione contabile e la perizia di interconnessione dei beni

      : Documentazione necessaria a dimostrare la conformità del progetto agli standard richiesti.

    Il GSE, verificata la completezza e la correttezza della documentazione, comunicherà all’impresa l’importo del credito d’imposta utilizzabile in compensazione entro dieci giorni dalla ricezione della comunicazione di completamento.

    Vantaggi economici del piano transizione 5.0

    Incentivi all’innovazione

    Il Piano Transizione 5.0 offre alle imprese un’opportunità unica di accedere a importanti incentivi per investire in tecnologie innovative e sostenibili. Il credito d’imposta permette di ridurre significativamente i costi associati all’acquisto di nuovi beni strumentali, favorendo così l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate. Questi investimenti non solo migliorano l’efficienza operativa delle imprese, ma anche la loro competitività sul mercato.

    Risparmio sui costi energetici

    Uno dei principali vantaggi economici del Piano Transizione 5.0 è la possibilità di ridurre i costi energetici attraverso l’efficienza energetica e l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Investire in impianti fotovoltaici, eolici o in sistemi di accumulo energetico permette alle imprese di diminuire la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali, riducendo le bollette e contribuendo alla sostenibilità ambientale.

    Incremento della produttività

    Gli investimenti in tecnologie 4.0 e in efficienza energetica, supportati dal Piano Transizione 5.0, contribuiscono a incrementare la produttività delle imprese. L’adozione di macchinari e sistemi più avanzati permette di ottimizzare i processi produttivi, ridurre i tempi di inattività e migliorare la qualità dei prodotti. Questo si traduce in una maggiore capacità di soddisfare le richieste del mercato e di incrementare i profitti.

    Creazione di nuovi posti di lavoro

    Il Piano Transizione 5.0 può avere un impatto positivo anche sull’occupazione. Gli investimenti in nuovi progetti e tecnologie spesso richiedono competenze specifiche, creando così nuove opportunità di lavoro. Inoltre, l’espansione e l’ammodernamento delle strutture produttive possono portare a una maggiore richiesta di personale qualificato.

    Accesso facilitato ai finanziamenti

    Le imprese che partecipano al Piano Transizione 5.0 possono beneficiare di un accesso facilitato ai finanziamenti. Le banche e gli istituti di credito sono più inclini a concedere prestiti alle imprese che investono in progetti sostenibili e innovativi, considerati a basso rischio e ad alto potenziale di crescita. Questo rende più semplice ottenere le risorse necessarie per realizzare i propri progetti di investimento.

    Criticità e punti da attenzionare

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    Adempimenti burocratici

    Nonostante i numerosi vantaggi, le imprese devono essere consapevoli delle complessità burocratiche associate al Piano Transizione 5.0. La procedura per accedere agli incentivi richiede la presentazione di numerosi documenti e certificazioni, oltre al rispetto di scadenze precise. Le imprese devono pianificare attentamente tutte le fasi del progetto per evitare ritardi o complicazioni.

    Verifiche e controlli stringenti

    Il rispetto delle condizioni previste dal decreto è essenziale per mantenere i benefici ottenuti. I controlli e le verifiche sono rigorosi e possono avvenire in qualsiasi momento del processo, dalla fase di comunicazione preventiva fino alla conclusione del progetto. Le imprese devono assicurarsi di mantenere una documentazione completa e accurata per superare con successo le ispezioni e le verifiche.

    Rischi di inadempienza

    Le imprese che non rispettano le condizioni previste o che non completano i progetti nei tempi stabiliti rischiano di perdere i benefici ottenuti. Le sanzioni possono includere la revoca del credito d’imposta e l’obbligo di restituire gli importi già ricevuti. È quindi fondamentale che le imprese siano ben preparate e che seguano attentamente tutte le linee guida del decreto.

    Rosario Emmi

    Rosario Emmi

    Autore

    Dottore Commercialista e Founder di Proclama SPA tra professionisti. Specializzato in startup e PMI innovative, equity crowdfunding, e-commerce e digitalizzazione dei processi aziendali. Autore per Partitaiva.it su temi di intelligenza artificiale applicata alla professione contabile e innovazione digitale.

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