La Zona Economica Speciale (ZES) Unica Sud, introdotta nel 2024, rappresenta un’importante iniziativa volta a stimolare lo sviluppo economico delle regioni meridionali dell’Italia. Questa zona comprende Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, offrendo un’ampia gamma di incentivi per le imprese nuove e già esistenti.
La ZES Unica Sud è stata concepita per superare le inefficienze e le limitazioni delle precedenti misure di sviluppo economico, come le ZES tradizionali e il "bonus Sud". Queste misure, sebbene ben intenzionate, spesso si sono rivelate insufficienti a causa della burocrazia complessa e delle restrizioni geografiche. La ZES Unica, invece, si distingue per la sua capacità di estendere i benefici a un’area più ampia, offrendo maggiore flessibilità e adattabilità alle specifiche esigenze regionali.
La struttura di questa nuova ZES è concepita per rendere il progetto più attraente e credibile, riducendo i rischi associati agli investimenti.
Chi sono i beneficiari delle agevolazioni
La ZES Unica Sud è aperta a un’ampia gamma di aziende, sia nuove che già esistenti, che operano nelle regioni meridionali. Le agevolazioni non si applicano a settori specifici come l’industria siderurgica, il carbone, i trasporti (con alcune eccezioni), la produzione e distribuzione di energia, la banda larga e i settori bancario, finanziario e assicurativo. Inoltre, le imprese in crisi o in fase di liquidazione non possono beneficiare degli incentivi, secondo le normative europee.
Per essere considerata "in difficoltà", un’impresa deve rientrare in una delle seguenti categorie
Società a responsabilità limitata che hanno perso più della metà del loro capitale;
Società con alcuni soci a responsabilità illimitata che hanno perso più della metà dei loro fondi;
Imprese in procedura concorsuale per insolvenza o che rischiano di esserlo;
Imprese che hanno ricevuto aiuti di stato per il salvataggio o la ristrutturazione e non hanno ancora completato i piani di rientro;
Imprese più grandi delle PMI che negli ultimi due anni hanno avuto un rapporto debito/patrimonio elevato e una bassa capacità di copertura degli interessi.
Come funziona la ZES Unica per il Sud
Quali sono gli investimenti e i progetti che possono essere agevolati con la ZES Unica per il Sud? Vediamoli in questo elenco di seguito:
Investimenti in beni strumentali: Le aziende possono ottenere crediti d’imposta per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature, nonché per l’acquisto di terreni e immobili per uso produttivo.
Progetti di sviluppo industriale, produttivo e logistico: Questa categoria include l’avvio di nuove attività industriali e logistiche, oltre alla localizzazione, espansione, ristrutturazione o riavvio di impianti esistenti.
Interventi di trasformazione del territorio e edilizia produttiva: Si tratta di interventi edilizi e di trasformazione territoriale per iniziativa privata, necessari per lo svolgimento di attività produttive.
Progetti interdisciplinari e di innovazione: La ZES Unica supporta progetti che abbracciano l’innovazione tecnologica, la ricerca e lo sviluppo e iniziative che promuovono la sostenibilità ambientale.
Dettagli del Decreto attuativo
La novità del 17 maggio 2024 è il decreto attuativo firmato dal Ministro Giorgetti che prevede uno stanziamento di 1,8 miliardi di euro destinato a incentivare gli investimenti nelle ZES del Mezzogiorno.
Il passaggio è fondamentale, in quanto già dal primo gennaio 2024 gli investimenti effettuati all’interno della ZES Unica Sud potevano essere attivati e beneficiare della misura, tuttavia non vi erano i decreti attuativi per la richiesta del tax credit, sbloccati appunto con questa firma del Ministro dell’Economia e Finanze.
Questo finanziamento è progettato per stimolare la crescita economica attraverso un credito d’imposta significativo:
Credito d’imposta fino al 60% per investimenti inferiori a 50 milioni di euro.
Applicabile all’acquisto di macchinari, impianti e beni strumentali nuovi o usati.
Inclusione di immobili industriali (esclusi quelli per uso abitativo o vendita).
Questa misura mira a sostenere principalmente le piccole e medie imprese,, facilitando la realizzazione o l’espansione di attività produttive. Il decreto stabilisce chiaramente i termini e le condizioni sotto cui gli investimenti possono essere effettuati e gli incentivi applicabili, fornendo un quadro di riferimento per gli imprenditori interessati.
Condizioni e tempistiche
Le imprese interessate devono presentare le loro richieste all’Agenzia delle Entrate tra il 12 giugno e il 12 luglio 2024. Le spese ammissibili includono quelle sostenute dall’inizio dell’anno e quelle previste fino al 15 novembre 2024. È fondamentale notare che:
I benefici del credito d’imposta non sono cumulabili con altre misure di sostegno finanziario nazionale o regionale, come il programma Transizione 4.0.
Il riproporzionamento sarà effettuato in base alle richieste ricevute, garantendo una distribuzione equa degli incentivi disponibili.
Riproporzionamento delle richieste
Il riproporzionamento delle richieste è un meccanismo per garantire che tutte le imprese possano beneficiare equamente degli incentivi. In pratica, se il totale delle richieste di credito d’imposta supera i fondi disponibili, l’Agenzia delle Entrate ripartirà gli incentivi in modo proporzionale tra tutte le richieste ammissibili. Questo assicura una distribuzione equa e evita che poche imprese ottengano la maggior parte dei fondi disponibili.
Allo stesso tempo, tuttavia, il meccanismo potrebbe penalizzare le aziende del Sud rispetto alle scelte finanziarie, quindi è opportuno valutare con attenzione e dettaglio la copertura dell’investimento, in modo che gli impegni assunti abbiano adeguate fonti di finanziamento.
Impatti previsti e obiettivi
L’iniziativa del governo mira a stimolare la crescita economica e ad attrarre investimenti nelle regioni meno sviluppate del Sud Italia attraverso una serie di incentivi fiscali e agevolazioni burocratiche. Questo intervento si propone di raggiungere obiettivi specifici, che possono essere analizzati in modo più dettagliato.
In primo luogo, la misura punta a promuovere la creazione di posti di lavoro nelle aree coinvolte. Gli incentivi fiscali previsti per le imprese che investono nelle ZES dovrebbero favorire l’avvio di nuove attività produttive e l’espansione di quelle esistenti. Questo, a sua volta, dovrebbe tradursi in un aumento dell’occupazione, con potenziali effetti positivi sul tessuto socio-economico locale.
Un altro obiettivo dichiarato è quello di stimolare l’innovazione industriale. Il credito d’imposta per l’acquisto di macchinari e impianti moderni mira a incoraggiare le imprese ad ammodernare le proprie strutture produttive, adottando tecnologie avanzate e processi più efficienti. Questo dovrebbe contribuire a migliorare la produttività e la competitività delle aziende beneficiarie.
Inoltre, l’iniziativa si propone di rafforzare la competitività delle imprese del Sud sui mercati nazionali e internazionali. Le agevolazioni fiscali previste dovrebbero consentire alle PMI meridionali di ridurre i costi di produzione e di migliorare la propria efficienza operativa, rendendole più competitive rispetto alle imprese di altre regioni o paesi.
Infine, l’intervento del governo mira a stimolare la crescita economica complessiva delle regioni meridionali. L’afflusso di investimenti e l’aumento della produzione industriale nelle ZES dovrebbero generare un effetto moltiplicatore sull’economia locale, con potenziali ricadute positive su altri settori, come il commercio e i servizi.
Tuttavia, è importante sottolineare che il successo di questa iniziativa dipenderà da diversi fattori, tra cui l’effettiva capacità delle imprese di cogliere le opportunità offerte, la disponibilità di infrastrutture adeguate e la presenza di un contesto istituzionale e regolamentare favorevole agli investimenti. Sarà quindi necessario monitorare attentamente l’implementazione della misura e valutarne gli effetti nel medio-lungo periodo, al fine di apportare eventuali correzioni o integrazioni.
Modalità di accesso agli incentivi
Per accedere agli incentivi, le imprese devono seguire una procedura precisa, che include la presentazione di una domanda dettagliata all’Agenzia delle Entrate. La domanda deve includere tutte le informazioni rilevanti sugli investimenti effettuati e quelli previsti. Le principali fasi della procedura sono:
Preparazione della documentazione: Le imprese devono raccogliere tutte le informazioni sulle spese ammissibili, inclusi contratti di acquisto, fatture e altri documenti di supporto.
Presentazione della domanda: Dal 12 giugno al 12 luglio 2024, le imprese devono presentare la domanda all’Agenzia delle Entrate utilizzando il modello di comunicazione che sarà definito in un successivo provvedimento.
Valutazione delle domande: L’Agenzia delle Entrate esaminerà le domande ricevute e determinerà l’ammissibilità delle spese dichiarate.
Riproporzionamento degli incentivi: Se il totale delle richieste supera i fondi disponibili, gli incentivi saranno ripartiti proporzionalmente tra tutte le domande ammissibili.
I vantaggi per le PMI e per l’economia locale
Le piccole e medie imprese (PMI) sono le principali beneficiarie dell’iniziativa del governo volta a supportare le attività imprenditoriali nel Sud Italia. Questa misura offre una serie di vantaggi e opportunità che possono aiutare le PMI a crescere e a diventare più competitive. Innanzitutto, l’accesso facilitato al credito d’imposta, che può coprire fino al 60% degli investimenti inferiori a 50 milioni di euro, permette alle imprese di ridurre significativamente i costi iniziali dei loro progetti di espansione o ammodernamento. Inoltre, gli incentivi previsti supportano l’acquisto di macchinari e impianti all’avanguardia, consentendo alle PMI di modernizzare le proprie linee produttive e di adottare tecnologie innovative e sostenibili.
Questo non solo migliora l’efficienza operativa e la qualità dei prodotti, ma riduce anche l’impatto ambientale delle attività industriali. Le agevolazioni fiscali possono essere utilizzate anche per l’acquisizione o la ristrutturazione di immobili industriali, permettendo alle imprese di ampliare la propria capacità produttiva e di adeguare gli spazi alle esigenze specifiche del loro business. Tuttavia, i benefici di questa iniziativa non si limitano alle singole imprese, ma si estendono all’intera economia locale. L’aumento delle attività produttive nelle ZES genererà nuovi posti di lavoro, contribuendo a ridurre il tasso di disoccupazione nelle regioni meridionali. Inoltre, gli investimenti attratti dagli incentivi fiscali stimoleranno la crescita economica, con un impatto positivo sul prodotto interno lordo delle aree coinvolte. I fondi destinati alle ZES saranno utilizzati anche per migliorare le infrastrutture locali, come strade, porti e reti di telecomunicazione, rendendo il territorio più attrattivo per gli investitori nazionali e internazionali.
L’incremento della produzione e della domanda di beni e servizi legati alle attività delle PMI avrà un effetto moltiplicatore sull’economia, generando opportunità di business per altre industrie e settori collegati, come quello dei trasporti, del commercio e dei servizi alle imprese. In sintesi, l’iniziativa del governo per le ZES del Mezzogiorno rappresenta un’opportunità unica per le PMI di crescere e di innovare, beneficiando al contempo l’intero tessuto economico e sociale delle regioni meridionali.
Sfide e considerazioni
Nonostante i numerosi vantaggi, le imprese devono considerare alcune sfide quando si preparano a usufruire degli incentivi:
Tempistiche strette: Le imprese hanno solo un mese, dal 12 giugno al 12 luglio 2024, per presentare le loro richieste all’Agenzia delle Entrate. È fondamentale essere pronti e organizzati.
Requisiti documentali: La raccolta e la preparazione della documentazione necessaria richiedono tempo e risorse. Le imprese devono assicurarsi che tutti i documenti siano completi e accurati.
Concorrenza per i fondi: Il riproporzionamento basato sulle richieste ricevute significa che le imprese potrebbero non ricevere l’intero importo richiesto. È importante pianificare in anticipo e considerare scenari alternativi.



