Dopo mesi di attesa, parte ufficialmente il Piano Transizione 5.0, la nuova misura del governo per incentivare gli investimenti delle imprese in innovazione, efficienza energetica e digitalizzazione. Con la pubblicazione del decreto attuativo e l’imminente apertura del portale del GSE per la prenotazione dei crediti d’imposta, le aziende potranno finalmente accedere alle agevolazioni, che in alcuni casi arrivano fino al 45% delle spese sostenute.
Il Piano Transizione 5.0 rappresenta l’evoluzione del precedente piano Transizione 4.0 e si pone l’obiettivo di sostenere la trasformazione digitale ed ecologica del sistema produttivo italiano. La misura, finanziata con 6,3 miliardi di euro del PNRR, punta ad incentivare gli investimenti delle imprese in beni strumentali, software e formazione, con un focus particolare sulla riduzione dei consumi energetici.
Le agevolazioni del Piano Transizione 5.0
Il cuore della misura è rappresentato da un credito d’imposta modulare, che premia maggiormente le imprese che riescono a conseguire una riduzione più significativa dei consumi energetici. Nel dettaglio, sono previste tre fasce di agevolazione:
Credito d’imposta del 35% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, 15% tra 2,5 e 10 milioni, 5% tra 10 e 50 milioni, nel caso di una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% a livello di stabilimento o del 5% per singolo processo produttivo.
Credito d’imposta del 40% fino a 2,5 milioni, 20% tra 2,5 e 10 milioni, 10% tra 10 e 50 milioni, per riduzioni dei consumi superiori al 6% a livello di stabilimento o al 10% per processo.
Credito d’imposta del 45% fino a 2,5 milioni, 25% tra 2,5 e 10 milioni, 15% tra 10 e 50 milioni, per riduzioni dei consumi oltre il 10% a livello di stabilimento o il 15% per processo.
Il tetto massimo di spese agevolabili è fissato a 50 milioni di euro annui per ciascuna impresa. Inoltre, sono previste maggiorazioni per le spese di certificazione sostenute dalle PMI (fino a 10.000 euro) e per quelle di revisione contabile (5.000 euro).
Gli investimenti ammissibili
Il Piano Transizione 5.0 incentiva una vasta gamma di investimenti, purché finalizzati alla riduzione dei consumi energetici:
Beni strumentali materiali e immateriali 4.0 (ex iperammortamento), come macchinari interconnessi, robot, sistemi per l’automazione, big data, cloud computing, cybersecurity, etc.
Impianti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.
Software gestionali e di monitoraggio dei consumi energetici.
Attività di formazione del personale sulle tecnologie 4.0 e green.
Un aspetto innovativo della misura è proprio l’inclusione degli investimenti in impianti di produzione di energia rinnovabile, purché destinata all’autoconsumo. Questo permetterà alle imprese di abbinare l’efficientamento dei processi produttivi con l’autoproduzione di energia pulita.
Una ottima alternativa alla ZES Unica Sud
Il Piano Transizione 5.0 si pone come misura complementare, e per certi versi alternativa, alla ZES Unica per il Mezzogiorno recentemente varata dal governo. Mentre la ZES offre agevolazioni fiscali e semplificazioni burocratiche circoscritte alle regioni del Sud, il Piano Transizione 5.0 è accessibile a tutte le imprese italiane, senza limitazioni territoriali.
Inoltre, il credito d’imposta del Piano Transizione 5.0 presenta alcuni vantaggi rispetto a quello della ZES
Non è tassato, a differenza di quello della ZES che concorre alla formazione del reddito.
Può arrivare fino al 45% delle spese.
Non ha un limite minimo.
Considerando questi aspetti, per molte imprese del Sud il Piano Transizione 5.0 potrebbe risultare più conveniente della stessa ZES Unica, soprattutto per progetti di investimento focalizzati sull’efficienza energetica e la digitalizzazione.
Come accedere alle agevolazioni: si parte con la prenotazione
Con la pubblicazione del decreto attuativo e l’imminente apertura del portale del GSE, prende il via la fase operativa del Piano Transizione 5.0. Le imprese potranno iniziare a prenotare i crediti d’imposta seguendo una procedura in più step:
Comunicazione preventiva: l’impresa dovrà trasmettere al GSE, tramite l’apposito portale, una comunicazione con i dettagli del progetto di investimento, comprensiva di una certificazione ex-ante sui risparmi energetici attesi.
Prenotazione del credito: entro 5 giorni il GSE comunicherà l’importo del credito d’imposta prenotato, nei limiti delle risorse disponibili.
Conferma dell’ordine: entro 30 giorni l’impresa dovrà confermare l’effettuazione degli ordini per almeno il 20% del valore degli investimenti.
Realizzazione degli investimenti: le imprese avranno tempo fino al 31 dicembre 2025 per completare i progetti.
Comunicazione di completamento: al termine dei lavori, e comunque entro il 28 febbraio 2026, andrà inviata la comunicazione di fine progetto con i dati definitivi.
Fruizione del credito: il credito d’imposta sarà utilizzabile in compensazione a partire dai 10 giorni successivi alla comunicazione del GSE sull’importo fruibile.
La procedura di prenotazione rappresenta una novità importante, introdotta per garantire la copertura finanziaria della misura. Le imprese dovranno quindi muoversi tempestivamente per assicurarsi l’accesso ai fondi, che saranno assegnati in base all’ordine cronologico delle prenotazioni.
I vantaggi per le imprese
Il Piano Transizione 5.0 offre alle imprese italiane un’opportunità unica per rinnovare i propri processi produttivi, migliorando al contempo competitività e sostenibilità. I principali vantaggi della misura sono:
Incentivi molto elevati, fino al 45% delle spese.
Focus sulla riduzione dei consumi energetici, con benefici di lungo periodo sui costi aziendali.
Ampia gamma di investimenti agevolabili, dai macchinari 4.0 alle rinnovabili.
Cumulabilità con altre agevolazioni nazionali.
Procedura semplificata rispetto al passato, con prenotazione online del credito.
Possibilità di fruizione immediata del credito in compensazione.
Le imprese potranno così finanziare progetti di trasformazione digitale ed energetica che altrimenti sarebbero stati troppo onerosi, acquisendo un vantaggio competitivo sui mercati.
Criticità e aspetti da chiarire
Nonostante i numerosi punti di forza, il Piano Transizione 5.0 presenta anche alcune criticità su cui serviranno chiarimenti:
La complessità del calcolo dei risparmi energetici, che richiederà il supporto di tecnici specializzati.
I tempi stretti per la realizzazione degli investimenti (entro fine 2025).
L’incertezza sulle risorse effettivamente disponibili, vista la procedura a sportello.
La mancata cumulabilità con il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali ex legge 178/2020.
I possibili ritardi nell’operatività del portale GSE per le prenotazioni.
Le associazioni di categoria hanno già chiesto al governo alcuni correttivi, in particolare l’estensione della finestra temporale per gli investimenti e maggiori risorse. Nelle prossime settimane potrebbero quindi arrivare ulteriori novità per rendere la misura ancora più efficace.
Una grande opportunità da cogliere rapidamente
Il Piano Transizione 5.0 rappresenta senza dubbio una grande opportunità per il sistema produttivo italiano, mettendo a disposizione ingenti risorse per stimolare investimenti in tecnologie avanzate ed efficienza energetica. La combinazione di digitalizzazione e sostenibilità promossa dalla misura va nella direzione giusta per rafforzare la competitività delle imprese italiane.
Al tempo stesso, la natura "a sportello" dell’incentivo e i tempi stretti per la realizzazione degli investimenti impongono alle aziende di muoversi con rapidità. È fondamentale che le imprese interessate si attivino fin da subito, predisponendo i progetti di investimento e la documentazione necessaria per essere pronte all’apertura del portale GSE per le prenotazioni.
Il consiglio è quello di farsi affiancare da professionisti esperti, sia per la parte tecnica di valutazione dei risparmi energetici, sia per quella fiscale e procedurale. Solo così si potrà cogliere appieno il potenziale di questa misura, trasformandola in un reale volano di crescita e innovazione per il proprio business.
Le prossime settimane saranno decisive: con l’avvio operativo delle prenotazioni si capirà meglio l’effettiva portata del Piano e la sua capacità di incidere sulle scelte di investimento delle imprese italiane. L’auspicio è che possa rappresentare davvero quella spinta decisiva verso la transizione digitale ed ecologica di cui il nostro sistema produttivo ha un grande bisogno.



