Nuovo Decreto Legislativo estende le tutele ai Whistleblowers in Italia
Il 9 marzo 2023, il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo che recepisce la direttiva (UE) 2019/1937, noto come direttiva whistleblowing, che mira a proteggere coloro che denunciano violazioni in ambito lavorativo sia pubblico che privato. In questo articolo, esploreremo i dettagli di questo decreto e le sue implicazioni per i lavoratori e le imprese in Italia.
Riassumendo, l’articolo tratta di:
La recente approvazione del decreto legislativo sul whistleblowing
Le tutele offerte ai whistleblowers nel contesto lavorativo pubblico e privato
Le responsabilità delle aziende nell’adottare procedure di segnalazione
Il decreto approvato in via definitiva
Nel gennaio 2023, il Garante della Privacy ha espresso il suo parere favorevole riguardo al decreto legislativo, permettendone l’approvazione definitiva a marzo. "Finalmente l’Italia recepisce in via definitiva la direttiva europea sul whistleblowing", ha affermato Giuseppe Busia, Presidente dell’Anac, commentando l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri.
Tutele offerte ai whistleblowers
Il decreto si applica a chi denuncia violazioni di disposizioni nazionali o dell’Unione europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato. La sua portata copre i dipendenti e collaboratori, lavoratori subordinati e autonomi, liberi professionisti, volontari e tirocinanti anche non retribuiti, azionisti e persone con funzioni di amministrazione, direzione, controllo, vigilanza o rappresentanza.
Inoltre, il decreto tutela anche i cosiddetti "facilitatori", ovvero i colleghi, parenti o affetti stabili dei whistleblowers.
Responsabilità delle aziende
Le aziende devono istituire canali di segnalazione interni e procedure per la gestione delle segnalazioni. L’Anac fornisce una piattaforma informatica per formulare segnalazioni scritte o orali, linee telefoniche o sistemi di messaggistica vocale e incontri in presenza su richiesta.
Le violazioni del decreto possono comportare sanzioni amministrative pecuniarie tra 10.000 e 50.000 euro, a seconda della gravità dell’infrazione, e le persone che subiscono ritorsioni possono richiedere riparazioni.
Le tutele del decreto legislativo si applicano a coloro che segnalano violazioni di cui sono venuti a conoscenza nell’ambito del proprio contesto lavorativo, in qualità di dipendenti o collaboratori, lavoratori subordinati e autonomi, liberi professionisti ed altre categorie come volontari e tirocinanti anche non retribuiti, gli azionisti e le persone con funzioni di amministrazione, direzione, controllo, vigilanza o rappresentanza.
Entrata in vigore e applicazione del decreto
Il decreto entrerà in vigore il 15 luglio 2023 e si applicherà a tutti i datori di lavoro del settore pubblico e privato. Per le aziende del settore privato con meno di 250 dipendenti, l’obbligo di istituire un canale di segnalazione interna entrerà in vigore a partire dal 17 dicembre 2023.
Questo nuovo quadro legislativo mira a rafforzare la posizione degli individui che si fanno avanti per denunciare le cattive pratiche, incoraggiando la trasparenza e l’integrità nelle aziende e nell’amministrazione pubblica.




