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Bandi e incentivi
01/07/2024
10 min
Rosario EmmiRosario Emmi

Nuovi Contratti di Sviluppo per la Transizione Ecologica: Un’Opportunità da 1,7 Miliardi per l’Industria Italiana

Introduzione Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha recentemente annunciato un’iniziativa di grande rilievo per il panorama industriale italiano: l’apertura di un nuovo sportello agevolativo dedicato ai Contratti di sviluppo.

Nuovi Contratti di Sviluppo per la Transizione Ecologica: Un’Opportunità da 1,7 Miliardi per l’Industria Italiana
Bandi e incentivi
01/07/2024
10 min
Rosario EmmiRosario Emmi

Introduzione

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha recentemente annunciato un’iniziativa di grande rilievo per il panorama industriale italiano: l’apertura di un nuovo sportello agevolativo dedicato ai Contratti di sviluppo. Questa misura, che prenderà il via il 27 giugno 2024, si propone di sostenere gli investimenti privati nel campo della transizione ecologica e delle tecnologie a zero emissioni, mettendo a disposizione risorse complessive per oltre 1,7 miliardi di euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Obiettivi e Ambito di Intervento

L’iniziativa si inserisce nel quadro più ampio degli interventi previsti dal PNRR per accelerare la transizione verde del sistema produttivo italiano. In particolare, lo sportello darà attuazione a due investimenti chiave:

  • L’Investimento 7 della Missione 1, Componente 2 del PNRR, che mira a sostenere il sistema produttivo nella transizione ecologica e nello sviluppo di tecnologie a zero emissioni.

  • L’Investimento 5.1 della Missione 2, Componente 2 del PNRR, volto a sviluppare una leadership internazionale, industriale e di ricerca nel campo delle rinnovabili e delle batterie.

L’obiettivo principale è incentivare gli investimenti privati per il rafforzamento delle catene di produzione dei dispositivi utili per la transizione ecologica. I programmi di sviluppo che verranno agevolati riguarderanno settori strategici quali:

  • Batterie

  • Pannelli solari

  • Turbine eoliche

  • Pompe di calore

  • Elettrolizzatori

  • Dispositivi per la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCUS)

Inoltre, la misura si estende anche alla produzione di componenti chiave e macchinari per questi dispositivi, nonché al recupero di materie prime critiche necessarie per la loro realizzazione. Questa scelta strategica mira a rafforzare l’intera filiera produttiva, riducendo la dipendenza da fornitori extra-UE e potenziando la capacità dell’industria italiana di competere a livello globale nel settore delle tecnologie verdi.

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Risorse Disponibili e Allocazione

Lo sportello potrà contare su una dotazione finanziaria complessiva di 1.738.770.155 euro, così suddivisa:

  • 1.225.000.000 euro

    dall’Investimento 7 della Missione 1, Componente 2 del PNRR

  • 513.770.155 euro

    residui dall’Investimento 5.1 della Missione 2, Componente 2 del PNRR, di cui:

  • 308.620.842 euro

    per lo sviluppo delle tecnologie fotovoltaica ed eolica

  • 205.149.313 euro

    per lo sviluppo del settore delle batterie

Un aspetto particolarmente rilevante è la previsione che almeno il 40% delle risorse sia destinato a progetti da realizzare nelle regioni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Questa allocazione mira a ridurre il gap tecnologico e produttivo tra le diverse aree del Paese, promuovendo uno sviluppo più equilibrato e inclusivo.

Beneficiari e Tipologie di Investimenti Ammissibili

Le agevolazioni sono rivolte alle imprese di qualsiasi dimensione che presentino programmi di sviluppo industriale o per la tutela ambientale. Per essere ammissibili, i programmi devono prevedere investimenti per almeno 20 milioni di euro (7,5 milioni per il settore della trasformazione di prodotti agricoli) e possono includere anche progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.

Gli investimenti devono essere finalizzati a

  • Realizzare nuovi stabilimenti produttivi

  • Ampliare

    la capacità di stabilimenti esistenti

  • Diversificare

    la produzione

  • Trasformare

    radicalmente il processo produttivo di uno stabilimento esistente

Un requisito fondamentale è che i programmi di sviluppo determinino una capacità produttiva o di recupero aggiuntiva rispetto a quella esistente. L’obiettivo è incrementare concretamente la produzione nazionale di dispositivi e componenti strategici per la transizione ecologica, contribuendo così alla creazione di un ecosistema industriale green robusto e competitivo.

Agevolazioni Concedibili

Le agevolazioni previste dalla misura sono concesse in diverse forme, offrendo alle imprese una flessibilità significativa nella strutturazione finanziaria dei loro progetti:

L’intensità di aiuto varia in base alla tipologia di progetto, alla dimensione dell’impresa e all’ubicazione dell’investimento, permettendo una calibrazione del sostegno in funzione delle specifiche esigenze e caratteristiche di ciascun progetto.

Un elemento di particolare interesse è la possibilità, su richiesta dell’impresa, di accedere alle agevolazioni nei limiti previsti dal nuovo regime di aiuti approvato dalla Commissione europea per sostenere investimenti verso un’economia a zero emissioni nette (SA.112546). Questo regime, previsto dal Quadro Temporaneo di crisi e transizione, consente di elevare le intensità di aiuto fino al:

  • 20%

    dei costi ammissibili per le grandi imprese

  • 30%

    per le medie imprese

  • 40%

    per le piccole imprese

Con possibilità di maggiorazioni per gli investimenti nelle aree assistite. Questa opzione potrebbe rendere la misura particolarmente attrattiva, soprattutto per progetti complessi e capital intensive, incentivando investimenti ambiziosi e di ampia portata.

Procedura di Accesso e Valutazione

Lo sportello aprirà alle ore 12:00 del 27 giugno 2024. Le imprese potranno presentare:

  • Nuove domande

    di Contratto di sviluppo

  • Istanze relative a domande già presentate

    il cui iter è sospeso per carenza di risorse

Le domande dovranno essere inviate esclusivamente online tramite la piattaforma di Invitalia, soggetto gestore della misura. L’Agenzia valuterà le proposte secondo l’ordine cronologico di presentazione, verificando:

  • Il rispetto dei requisiti formali e di ammissibilità

  • La sostenibilità economico-finanziaria del programma

  • La cantierabilità del progetto

  • L’impatto occupazionale e ambientale

Un’attenzione particolare sarà posta alla verifica del rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm) e degli obiettivi climatici del PNRR, assicurando che gli investimenti finanziati contribuiscano effettivamente alla transizione ecologica senza arrecare danni significativi all’ambiente.

I programmi riguardanti fotovoltaico, eolico e batterie saranno finanziati prioritariamente con le risorse dedicate dell’Investimento 5.1, riflettendo l’importanza strategica di questi settori per la transizione energetica.

Obblighi per i Beneficiari

Le imprese che otterranno le agevolazioni dovranno rispettare una serie di obblighi legati all’utilizzo dei fondi PNRR, tra cui:

  • Comunicare i dati sul titolare effettivo

  • Garantire la tracciabilità dei pagamenti

  • Rispettare il principio DNSH

  • Evitare il doppio finanziamento

  • Consentire i controlli da parte delle autorità competenti

  • Rispettare gli obblighi di comunicazione e informazione previsti per i progetti PNRR

  • Conservare

    la documentazione progettuale per 5 anni

Inoltre, dovranno dimostrare che gli investimenti contribuiscono effettivamente agli obiettivi climatici, in linea con i criteri del campo di intervento 027 del PNRR "Sostegno alle imprese che forniscono servizi che contribuiscono all’economia a basse emissioni di carbonio e alla resilienza ai cambiamenti climatici".

Analisi e Prospettive

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Questa nuova misura rappresenta un’opportunità significativa per le imprese italiane che vogliono investire nelle tecnologie pulite e nella transizione ecologica. Con una dotazione di oltre 1,7 miliardi di euro, è uno degli interventi più consistenti del PNRR a sostegno dell’industria green, e potrebbe avere un impatto trasformativo sul panorama industriale italiano.

Gli ambiti di intervento coprono settori strategici come le rinnovabili, lo storage energetico e l’efficienza energetica, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione. L’attenzione posta anche alla produzione di componenti e al recupero di materie prime critiche mira a rafforzare l’intera filiera, riducendo la dipendenza da fornitori extra-UE e posizionando l’Italia come attore chiave nella catena del valore delle tecnologie verdi.

La possibilità di applicare il nuovo regime di aiuti per investimenti net-zero, con intensità di aiuto più elevate, potrebbe rendere la misura particolarmente attrattiva, soprattutto per progetti complessi e capital intensive. Questo potrebbe incoraggiare le imprese a proporre progetti ambiziosi e innovativi, con un potenziale impatto significativo sulla competitività del sistema produttivo italiano nel contesto della transizione ecologica globale.

D’altro canto, i requisiti stringenti in termini di incremento della capacità produttiva e rispetto del DNSH potrebbero rappresentare una sfida per alcune imprese. Sarà fondamentale una progettazione accurata degli interventi per massimizzare l’impatto ambientale positivo e garantire la conformità con i criteri del PNRR. Questo potrebbe richiedere alle imprese di ripensare i loro processi produttivi e modelli di business in un’ottica di sostenibilità a lungo termine.

La riserva del 40% per il Sud è un’opportunità significativa per ridurre il gap tecnologico e produttivo con il resto del Paese. Tuttavia, il successo di questa misura dipenderà dalla capacità del tessuto imprenditoriale meridionale di proporre progetti innovativi e dalla disponibilità di competenze e infrastrutture adeguate. Potrebbe essere necessario un supporto aggiuntivo in termini di formazione e assistenza tecnica per massimizzare l’assorbimento dei fondi nelle regioni meridionali.

Un aspetto critico da monitorare sarà la velocità di assorbimento dei fondi. Con l’apertura prevista a giugno 2024 e la necessità di completare i progetti entro giugno 2026 (scadenza del PNRR), i tempi per la realizzazione degli investimenti saranno relativamente stretti. Questo pone una sfida sia per le imprese, che dovranno essere in grado di implementare rapidamente i loro progetti, sia per le istituzioni coinvolte nella gestione della misura.

Sarà cruciale una gestione efficiente dell’iter istruttorio da parte di Invitalia per evitare colli di bottiglia e garantire un rapido accesso ai fondi per i progetti meritevoli. La possibilità di riammettere domande già presentate potrebbe agevolare questo processo, consentendo di finanziare rapidamente progetti maturi e pronti per l’implementazione.

Nel complesso, la misura ha le potenzialità per dare un impulso significativo allo sviluppo delle filiere green in Italia, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi climatici e al rilancio della competitività del sistema produttivo. Il successo dipenderà dalla capacità delle imprese di cogliere questa opportunità con progetti innovativi e ad alto impatto, e dalla efficace implementazione da parte delle istituzioni coinvolte.

La sfida più ampia sarà trasformare questi investimenti in un vantaggio competitivo duraturo per l’industria italiana nella transizione ecologica, creando nuova occupazione qualificata e posizionando il Paese come leader nelle tecnologie pulite. Se ben attuata, questa misura potrebbe rappresentare un tassello importante per la modernizzazione green del tessuto produttivo nazionale, contribuendo a una trasformazione strutturale dell’economia italiana verso modelli più sostenibili e resilienti.

Per massimizzare l’impatto della misura, sarà importante

  • Promuovere una forte sinergia tra imprese, centri di ricerca e università per favorire l’innovazione e il trasferimento tecnologico.

  • Investire nella formazione di competenze specializzate per supportare lo sviluppo e l’implementazione delle nuove tecnologie green.

  • Facilitare l’accesso al credito e a forme di co-finanziamento per le PMI, per permettere loro di partecipare pienamente all’iniziativa.

  • Sviluppare un ecosistema di supporto che includa servizi di consulenza, mentoring e networking per le imprese che intraprendono progetti di transizione ecologica.

  • Monitorare attentamente

    l’impatto degli investimenti in termini di riduzione delle emissioni, creazione di posti di lavoro e competitività internazionale, per calibrare e ottimizzare gli interventi futuri.

In conclusione, questa misura rappresenta un’opportunità senza precedenti per accelerare la transizione ecologica dell’industria italiana. Se implementata con successo, potrebbe non solo contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali ed europei, ma anche posizionare l’Italia come leader nella produzione di tecnologie verdi, creando nuove opportunità di crescita economica e occupazione qualificata per gli anni a venire.

Rosario Emmi

Rosario Emmi

Autore

Dottore Commercialista e Founder di Proclama SPA tra professionisti. Specializzato in startup e PMI innovative, equity crowdfunding, e-commerce e digitalizzazione dei processi aziendali. Autore per Partitaiva.it su temi di intelligenza artificiale applicata alla professione contabile e innovazione digitale.

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