La Commissione Europea semplifica il primo set di standard ESRs: cosa cambia per le imprese?

La Commissione europea ha recentemente pubblicato una bozza dell’atto delegato relativo al primo set degli European Sustainability Reporting Standards (ESRs) e ha aperto una consultazione riguardo alle modifiche proposte. L’obiettivo è quello di garantire la proporzionalità e facilitare la corretta applicazione dei principi da parte delle imprese. Tuttavia, Eurosif esprime preoccupazioni riguardo alle modifiche apportate.

Prima di addentrarci nelle modifiche e nelle preoccupazioni espresse, ecco un breve riassunto degli argomenti trattati nell’articolo:

• Il nuovo atto delegato e il processo di consultazione

• Le principali modifiche apportate dalla Commissione

• Il parere critico di Eurosif sulla bozza di atto delegato

Il nuovo atto delegato e il processo di consultazione

Il 9 giugno 2023, la Commissione europea ha pubblicato e aperto una consultazione sulla prima bozza di atto delegato che specifica il primo set degli ESRs, necessari per la redazione del bilancio di sostenibilità richiesto dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) adottata nel dicembre 2022. La consultazione pubblica, che prevede la possibilità di esprimere pareri e suggerimenti, sarà aperta fino al 7 luglio 2023. In seguito, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’UE avranno quattro mesi per esaminare gli atti delegati prima della loro adozione ufficiale. Gli standard ESRs si applicheranno a partire da gennaio 2024 per le imprese che erano già soggette agli obblighi di rendicontazione non finanziaria.

Le principali modifiche apportate dalla Commissione

La bozza di atto delegato propone alcune modifiche significative agli ESRs. Alcune delle principali variazioni includono

• La valutazione della materialità, ovvero la decisione sull’importanza dei requisiti di rendicontazione sulla base delle specifiche esigenze dell’impresa;

• L’introduzione di ulteriori adozioni graduali per determinati requisiti, come ad esempio la possibilità per le imprese con meno di 750 dipendenti di omettere alcuni dati nel primo anno di applicazione degli standard;

• La conversione di alcuni dati obbligatori proposti dall’Efrag in dati volontari, come ad esempio i piani di transizione per la biodiversità e alcuni indicatori relativi ai non dipendenti nella forza lavoro aziendale.

Il parere critico di Eurosif sulla bozza di atto delegato

Il Forum europeo per gli investimenti sostenibili (Eurosif) ha espresso preoccupazione per le modifiche proposte, ritenendo che esse possano compromettere l’efficacia della CSRD e mettano a repentaglio gli impegni dell’UE in materia di Green Deal e legge sul clima. Secondo il direttore esecutivo di Eurosif, Aleksandra Palinska:

«Se non verrà modificata, questa bozza di atto delegato ostacolerà la capacità degli investitori di prendere decisioni informate in materia di investimenti sostenibili e rischia di mettere a repentaglio gli impegni dell’Ue per realizzare le ambizioni dell’Ue in materia di Green Deal e di legge sul clima».

In conclusione, la Commissione europea propone alcune modifiche al primo set di standard ESRs con l’intenzione di semplificare la loro applicazione e garantire una maggiore proporzionalità, tuttavia, queste modifiche hanno sollevato preoccupazioni da parte di Eurosif. È importante seguire l’evoluzione dei prossimi passi per avere un quadro più chiaro di come l’atto delegato influenzerà le decisioni delle imprese e degli investitori sul lungo termine.