Deposito Bilancio 2022: le implicazioni per le aziende e gli amministratori secondo il D.lgs. 83/2022

Nel momento in cui le aziende si preparano al deposito del bilancio relativo all’anno 2022, amministratori e commercialisti devono affrontare una decisione cruciale riguardante l’adeguamento dell’assetto organizzativo previsto dal D.lgs. 83/2022. In questo articolo analizzeremo le possibili scelte e le conseguenze per le aziende e per gli amministratori.

Le scelte possibili per il Deposito Bilancio 2022

Le opzioni riguardo al deposito del bilancio 2022 sono due

• Dichiarare di aver provveduto all’adeguamento dell’assetto organizzativo;

• Non indicare nulla, dimostrando così di non aver adempiuto ai requisiti del D.lgs. 83/2022.

Optare per la seconda scelta significa rendere pubblica l’informazione sulla mancata adozione di adeguati assetti anti-crisi. Questo comporta conseguenze legali per gli amministratori e potenziali problemi commerciali per l’azienda, poiché potrebbe scoraggiare altre imprese dal collaborare con un’azienda priva di un adeguato sistema anti-crisi.

L’obbligo di dichiarazione e il ruolo del Codice Civile

L’obbligo di dichiarazione al momento del deposito del bilancio deriva dalle disposizioni del Codice Civile. In merito alle Società per Azioni (S.p.A.), l’art. 2381 c.c. stabilisce che il Consiglio di Amministrazione debba valutare l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile della società. Per le Società a responsabilità Limitata (S.r.l.), invece, il legislatore ha introdotto il nuovo comma 6 all’art. 2475 c.c., che estende tali disposizioni anche alle S.r.l.

Le informazioni relative all’adeguatezza dell’assetto organizzativo devono essere fornite con periodicità semestrale

• L’informativa relativa al primo semestre di ciascun anno viene solitamente formalizzata entro il 30 settembre di ogni anno;

• L’informativa relativa al secondo semestre può essere fornita nella relazione sulla gestione del bilancio annuale o nella nota integrativa.

Le conseguenze per gli amministratori e l’importanza di un adeguato assetto

La mancata adozione di un adeguato assetto organizzativo può portare a gravi conseguenze legali per gli amministratori delle aziende. Ad esempio, recentemente, il Tribunale di Cagliari ha emesso sentenze di condanna per amministratori che non hanno provveduto all’adeguamento richiesto. Inoltre, la Corte di Cassazione ha chiarito con l’ordinanza n. 2172 di gennaio 2023 che "è invendibile un’azienda sprovvista di adeguato assetto".

Chi vorrà infatti aver a che fare con un’azienda che non protegge i propri creditori con un adeguato sistema anti-crisi?

Alla luce di queste considerazioni, è fondamentale che le aziende si adeguino alle disposizioni del D.lgs. 83/2022 e si dotino di un assetto organizzativo adeguato per evitare conseguenze legali e commerciali indesiderate.

Domande frequenti (FAQ)

Quali sono le scelte possibili per il deposito bilancio 2022?

Le scelte possibili sono: dichiarare di aver provveduto all’adeguamento dell’assetto organizzativo o non indicare nulla riguardo a tale adeguamento.

Cosa comporta la mancata adozione di un adeguato assetto organizzativo?

La mancata adozione può portare a conseguenze legali per gli amministratori e potenziali problemi commerciali per l’azienda.

Quali disposizioni del Codice Civile regolamentano l’adeguamento dell’assetto organizzativo?

Per le S.p.A., le disposizioni sono contenute nell’art. 2381 c.c., mentre per le S.r.l. si fa riferimento al nuovo comma 6 dell’art. 2475 c.c.