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Guide pratiche
22/09/2021
5 min
Stefano Di FazioStefano Di Fazio

Assegno unico e universale

Requisiti e modalità d’accesso In data 6 aprile 2021 è stata pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale n. 82, la Legge 1° aprile 2021, n.46 che prevede l’assegno unico e universale.

Assegno unico e universale
Guide pratiche
22/09/2021
5 min
Stefano Di FazioStefano Di Fazio

Requisiti e modalità d’accesso

In data 6 aprile 2021 è stata pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale n. 82, la Legge 1° aprile 2021, n.46 che prevede l’assegno unico e universale. A differenza però di quanto proposto dalla legge, l’assegno unico subirà un ritardo nella programmazione e dovrebbe essere erogato a partire da gennaio 2022, iniziando comunque da luglio 2021 la sua strutturazione.

L’introduzione dell’assegno unico punta a potenziare e semplificare le misure a sostegno dei figli a carico, e sarà, a meno di ulteriori cambiamenti in corso d’opera, garantito sotto forma di credito d’imposta o di denaro, ed è rivolto sia ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che ai lavoratori autonomi, liberi professionisti e disoccupati.

Il nuovo assegno spetta a tutte le famiglie con figli a carico, a decorrere dal settimo mese di gravidanza fino al compimento del 21° anno di età.

L’assegno dovrà essere ripartito in pari misura tra i genitori, ed In caso di separazione o divorzio, l’assegno spetta, al genitore affidatario.

Sarà erogato in un’unica soluzione ed in misura progressiva per ciascun figlio a carico, nel limite delle risorse stanziate.

L’Assegno unico e universale andrà a sostituire:

  • l’assegno ai nuclei con almeno tre figli minori;

  • l’assegno di natalità;

  • il premio alla nascita o all’adozione;

  • il fondo di sostegno alla natalità.

nonché, “nel quadro di una più ampia riforma del sistema fiscale”:

  • le detrazioni IRPEF per figli a carico;

  • l’assegno per il nucleo familiare.

Non dovrebbe, invece, essere abrogato il voucher asili nido.

Requisiti d’accesso

Per poter accedere all’assegno unico e universale, il richiedente deve rispettare contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • essere cittadino italiano

    o di uno Stato membro dell’Unione europea, essere cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale;

  • essere residente e domiciliato con i figli a carico in Italia per la durata del beneficio;

  • essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno biennale.

  • essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;

Stime sull’importo

L’importo dell’assegno unico sarà calcolato sulla base della condizione economica del nucleo familiare individuata attraverso la verifica dell’ISEE.

L’assegno ha un valore massimo di 250 euro mensili, sembrerebbe essere stato concepito da un valore fisso ed uno variabile al variare del reddito complessivo della famiglia.

Secondo le stime l’80% delle famiglie italiane prenderebbe 161 euro al mese per ogni figlio minore e 97 per ogni figlio under 21 considerando un ISEE sotto i 30 mila euro, l’importo dell’assegno sarà ancorato al reddito Isee per avere una progressività nell’erogazione. Un vincolo del tutto assente in altri paesi dell’Unione Europea.

Sembrerebbe inoltre, da altre simulazioni effettuate che la riforma potrebbe portare, per alcune categorie anche a svantaggi economici, difatti alcuni esperti sostengono che il metodo dell’universalità totale sarebbe stata una soluzione più equa.

Compatibilità con altre misure

L’assegno è compatibile con altri contributi a favore dei figli a carico erogate dalle regioni, dalle province autonome e dagli enti locali; non fa eccezione il Reddito di cittadinanza, con il quale l’assegno è comunque compatibile.

Assegno per i figli maggiorenni

Per i figli maggiorenni l’erogazione dell’assegno unico sarà ridotta e subordinata al possesso di almeno uno dei seguenti requisiti:

  • frequenza di un percorso di formazione scolastica o professionale, o di un corso di laurea;

  • svolgimento di un tirocinio ovvero di un’attività lavorativa con reddito complessivo al di sotto di determinate soglie;

  • registrazione come soggetto disoccupato e in cerca di lavoro presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro;

  • svolgimento del servizio civile.

In questi casi l’erogazione dell’assegno potrebbe essere erogata direttamente al figlio previa richiesta.

Casi specifici per importo maggiorato

Nel caso di figli successivi al secondo, ovvero qualora la madre abbia un’età inferiore a 21 anni, l’importo dell’assegno unico sarà maggiorato.

Anche in presenza di figli affetti da disabilità, l’assegno unico e universale sarà maggiorato, rispetto agli importi spettanti per figli minorenni o maggiorenni, in misura non inferiore al 30% e non superiore al 50%. La maggiorazione, è strettamente correlata alla disabilità del figlio.

In questa situazione, l’assegno unico e universale sarà erogato anche dopo il compimento del 21° anno di età del figlio, senza maggiorazione, purché questi rimanga a carico.

Stanziamento delle risorse

L’assegno unico dovrebbe essere finanziato dalle risorse provenienti dalla soppressione delle forme di sostegno del reddito elencate in precedenza e dalle risorse che sono state appositamente stanziate dalla Legge di Bilancio 2020 e rimpinguate dall’ultima manovra, inoltre come detto, visto l’avvio nel 2022 la dotazione potrebbe essere aumentata con la prossima legge di Bilancio.

Si evidenzia che bisognerà attendere l’emanazione, da parte del Governo, dei vari decreti attuativi al fine di avere contezza della reale decorrenza del nuovo assegno.

Stefano Di Fazio

Stefano Di Fazio

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