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Fiscalità e adempimenti
26/12/2025
27 min
Team Fiscale SRLonline

Aprire SRL 2026: Costi, Vantaggi e Novità Fiscali | SRLOnline

Scopri quanto costa aprire una SRL nel 2026, le novità fiscali della Legge di Bilancio e quando conviene. Richiedi una consulenza gratuita per valutare la tua situazione.

Aprire SRL 2026: Costi, Vantaggi e Novità Fiscali | SRLOnline
Fiscalità e adempimenti
26/12/2025
27 min
Team Fiscale SRLonline

In breve

  • aprire una SRL nel 2026 permette di proteggere il patrimonio personale e accedere a agevolazioni fiscali esclusive per le società di capitali;
  • i costi di costituzione partono da 400€ per la SRL online fino a 2.500€ + IVA per quella tradizionale;
  • la Legge di Bilancio 2026 conferma bonus e incentivi che rendono la SRL più conveniente rispetto al passato.

Introduzione

Ti sei mai chiesto se aprire una SRL sia la scelta giusta per il tuo business nel 2026. Se stai leggendo questa guida, probabilmente hai una ditta individuale o un'attività in regime forfettario e inizi a sentire il limite di queste forme giuridiche. Forse il tuo fatturato sta crescendo, o forse sei preoccupato per la responsabilità illimitata che grava sul tuo patrimonio personale. Oppure stai semplicemente valutando quale sia la forma societaria migliore per avviare la tua nuova impresa.

La risposta è semplice: la SRL (Società a Responsabilità Limitata) rappresenta oggi la scelta più diffusa e versatile per fare impresa in Italia, grazie alla sua capacità di coniugare protezione patrimoniale, flessibilità gestionale e opportunità di pianificazione fiscale. Nel 2026, inoltre, le novità introdotte dalla Legge di Bilancio rendono questo veicolo societario ancora più attraente per chi vuole investire sulla crescita della propria attività.

In questa guida ti guiderò attraverso tutti gli aspetti da considerare: dai requisiti e costi di costituzione fino alla tassazione e agli strumenti di ottimizzazione fiscale. Vedremo insieme quali sono le novità del 2026, quando conviene davvero scegliere una SRL rispetto alle altre forme giuridiche e quali errori evitare per non trasformare un'opportunità in un peso burocratico.

Cos'è una SRL e perché sceglierla nel 2026

La Società a Responsabilità Limitata è una società di capitali che gode di personalità giuridica autonoma rispetto ai soci che la compongono. Questo significa che il patrimonio della società è completamente separato da quello personale degli imprenditori: in caso di debiti o difficoltà economiche, i creditori possono rivalersi solo sul capitale sociale conferito, mai sui beni privati dei soci. È una differenza fondamentale rispetto alla ditta individuale o alle società di persone (SNC, SAS), dove l'imprenditore risponde con tutto il proprio patrimonio, illimitatamente.

La scelta di aprire una SRL nel 2026 offre vantaggi specifici che derivano sia dalle caratteristiche intrinseche di questo veicolo societario, sia dal contesto normativo attuale. Il legislatore ha progressivamente premiato le strutture organizzate rispetto alle forme più semplici, introducendo agevolazioni e incentivi accessibili quasi esclusivamente alle società di capitali. Basti pensare alla maxi-deduzione per le nuove assunzioni, confermata per il triennio 2025-2027, o alle misure della Legge di Bilancio 2026 sugli investimenti in beni strumentali.

La protezione del patrimonio personale rimane però il motivo principale per cui molti imprenditori scelgono la SRL. Immagina di gestire un'attività con rischi significativi — un negozio, una produzione, un'attività con dipendenti — e di trovarti, in un momento di difficoltà, a rispondere con la tua casa, i tuoi risparmi, il tuo futuro. Con la SRL questo rischio viene eliminato: la responsabilità è limitata al capitale conferito, che può essere anche di soli 1 euro, ma che rappresenta un confine netto e invalicabile tra business e vita privata.

Il 2026 è poi l'anno in cui il Codice della Crisi d'Impresa entra pienamente nel vivo, imponendo agli imprenditori l'obbligo di dotarsi di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Molti vedono in questo ulteriore adempimento un "costo burocratico" in più, ma in realtà rappresenta un'opportunità: dotarsi di un sistema di controllo di gestione non solo blinda il patrimonio personale dell'imprenditore, ma fornisce quella visione d'insieme dei numeri aziendali indispensabile per prendere decisioni strategiche consapevoli.

La SRL è inoltre lo strumento ideale per accedere a numerose agevolazioni e incentivi riservati alle società di capitali. Pensa alla maxi-deduzione per le nuove assunzioni (120-130% del costo del lavoro deducibile), alle agevolazioni per gli investimenti in beni strumentali (maggiornazioni fino al 180%), al credito d'imposta per le attività di ricerca e sviluppo, o al Patent Box per la valorizzazione della proprietà intellettuale. Queste misure, spesso precluse alle ditte individuali, possono trasformarsi in vantaggi fiscali significativi che giustificano ampiamente i costi di gestione di una SRL.

In sintesi, scegliere una SRL nel 2026 significa investire su una struttura che offre

  • la protezione del patrimonio personale attraverso la responsabilità limitata;
  • l'accesso a strumenti di pianificazione fiscale avanzati;
  • la possibilità di accedere a agevolazioni esclusive per le società di capitali;
  • maggiore credibilità verso clienti, fornitori e istituzioni di credito.

Costi di costituzione di una SRL nel 2026

Aprire una SRL comporta un investimento iniziale che va valutato attentamente. I costi di costituzione possono variare significativamente in base alla modalità scelta e alla complessità dell'operazione. È importante distinguere tra i costi "viv", ovvero quelli necessari per aprire la società, e i costi ricorrenti di gestione, che invece si ripresenteranno ogni anno.

I costi notarili rappresentano la voce più significativa nella fase di costituzione. Per una SRL tradizionale, con statuto personalizzato redatto dal notaio, occorre prevedere un investimento tra 1.500 e 2.500 euro + IVA. Questo importo copre la consulenza preliminare, la redazione dell'atto costitutivo e dello statuto, la vidimazione dei libri sociali e tutti gli adempimenti burocratici necessari per l'iscrizione al Registro delle Imprese. Per approfondire la procedura completa, puoi consultare la nostra guida sulla costituzione di SRL. A questi si aggiungono le imposte fisse: 200 euro di imposta di registro, 150-200 euro di diritti di segreteria (aumento tariffario 2026), 155-200 euro di marca da bollo e 309,87 euro di tassa di concessione governativa per la vidimazione dei libri sociali.

Esiste però un'alternativa più economica: la SRL a costo ridotto online. Utilizzando procedure telematiche e modelli standardizzati, è possibile ridurre significativamente le spese notarili, portandole a circa 400-600 euro + IVA. Il risparmio è consistente, ma è importante valutare con attenzione i pro e i contro. Uno statuto standardizzato offre meno flessibilità nella personalizzazione delle clausole statutarie e potrebbe non essere adatto a situazioni più complesse, come la presenza di più soci con quote diverse o la previsione di particolari meccanismi di governance.

Un'opzione ancora più economica è rappresentata dalla SRL semplificata (SRLS), che prevede l'esonero dalle spese notarili per l'utilizzo di uno statuto standard approvato con decreto ministeriale. In questo caso i costi di costituzione si riducono drasticamente, ma bisogna considerare che la SRLS ha limiti significativi: il capitale sociale non può superare i 9.999 euro, lo statuto non è modificabile e la società può essere posseduta solo da persone fisiche (non da altre società). Queste limitazioni possono rendere la SRLS poco adatta a progetti imprenditoriali ambiziosi o alla pianificazione fiscale avanzata.

Tipo di costituzione Costo notarile Imposte fisse Flessibilità statuto Capitale minimo
SRL tradizionale 1.500-2.500€ + IVA ~760€ Massima 1€
SRL online 400-600€ + IVA ~760€ Standardizzata 1€
SRL semplificata Esente ~760€ Non personalizzabile 1€ (max 9.999€)

A questi costi occorre poi aggiungere l'onorario del commercialista per la consulenza nella fase di costituzione, che si aggira generalmente tra 500 e 1.000 euro + IVA, e il versamento del capitale sociale, che può partire da un solo euro ma che in pratica viene spesso fissato in importi più elevati per ragioni di credibilità verso clienti, fornitori e banche. Tieni presente che se il capitale è inferiore a 10.000 euro deve essere interamente versato al momento della costituzione.

Prima di procedere alla costituzione, è quindi importante avere ben chiari

  • l'importo del capitale sociale che si vuole versare (minimo 1€, ma spesso più elevato per credibilità);
  • la struttura societaria (numero di soci, quote, amministrazione);
  • la scelta tra statuto personalizzato o standardizzato;
  • il budget complessivo per la costituzione (incluso commercialista e imposte).

Tassazione della SRL nel 2026: quanto paghi davvero

La tassazione rappresenta spesso l'aspetto più temuto quando si valuta l'apertura di una SRL. È quindi fondamentale comprendere come funziona il sistema fiscale italiano applicato alle società di capitali e quali sono le aliquote effettive da applicare agli utili generati dall'attività. La SRL è soggetta a due imposte principali: IRES (Imposta sul Reddito delle Societi) e IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive).

L'IRES è applicata con un'aliquota fissa del 24% sul reddito imponibile, che si ottiene dalla differenza tra ricavi e costi deducibili secondo la normativa fiscale. L'IRAP invece ha aliquote che variano da regione a regione (generalmente tra il 3,9% e il 4,82%) e si applica sulla differenza tra valore della produzione e costi di produzione. Dal 2022 alcune attività commerciali e professionali usufruiscono di esenzioni parziali o totali. È quindi importante valutare l'aliquota IRAP applicabile alla propria attività, che complessivamente si attesta tra il 25% e il 28%, anche se con una corretta pianificazione fiscale è possibile ridurre significativamente questo carico.

Facciamo un esempio pratico per capire meglio. Immagina una SRL che genera un utile contabile di 100.000 euro. L'IRES al 24% ammonterebbe a 24.000 euro, l'IRAP al 3,9% a circa 3.900 euro, per un totale di imposte societarie pari a 27.900 euro. L'utile netto disponibile per la distribuzione ai soci sarebbe quindi di 72.100 euro. Se poi i soci decidessero di distribuire l'intero utile come dividendi, questi sarebbero tassati con una ritenuta a titolo d'imposta del 26%, che ridurrebbe ulteriormente l'importo netto nelle tasche dei soci a circa 53.354 euro.

È evidente che senza una corretta pianificazione fiscale, il carico impositivo complessivo può superare il 45-50% dell'utile generato. Tuttavia, il sistema italiano offre strumenti legittimi per ottimizzare la tassazione e ridurre significativamente l'impatto fiscale su SRL e soci. Questi strumenti, che spiegheremo nel dettaglio nei prossimi paragrafi, rendono la SRL molto più conveniente di quanto sembri a prima vista.

La tassazione della SRL si compone quindi di tre livelli

  • IRES 24% sull'utile della società;
  • IRAP ~3,9% sulla produzione netta;
  • 26% di ritenuta sui dividendi distribuiti ai soci persone fisiche.

Con una corretta pianificazione fiscale, questo carico può essere ridotto anche del 20-30%, rendendo la SRL competitiva rispetto ad altre forme giuridiche.

Le novità fiscali del 2026 che rendono la SRL più conveniente

La Legge di Bilancio 2026 ha introdotto diverse misure che rendono le società di capitali, e in particolare le SRL, più attraenti per gli imprenditori. Si tratta di agevolazioni che si inseriscono in un quadro normativo che negli ultimi anni ha progressivamente premiato le strutture organizzate rispetto alle forme più semplici, offrendo vantaggi fiscali significativi a chi sceglie di fare impresa in forma societaria.

Una delle novità più importanti riguarda la maggiorazione dell'ammortamento per gli investimenti in beni strumentali nuovi. La misura, che si applica agli investimenti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2026 (o entro il 30 giugno 2027 a condizione che entro il 31 dicembre 2026 l'ordine sia stato accettato dal fornitore e versato un acconto almeno pari al 20% del costo), introduce un sistema articolato per scaglioni progressivi. Per investimenti fino a 2,5 milioni di euro la maggiorazione del costo fiscalmente rilevante è del 180%, per la quota eccedente i 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro è del 140%, per la quota eccedente i 10 milioni e fino a 20 milioni di euro è del 120%, mentre per la quota eccedente i 20 milioni di euro è del 100%.

Questo meccanismo premia in particolare le imprese di dimensioni medio-piccole, consentendo loro di ammortizzare una quota significativamente maggiore del costo degli investimenti rispetto a quanto sarebbe normalmente possibile. Se ad esempio una SRL acquista un macchinario da 100.000 euro, con la maggiorazione al 180% potrà ammortizzare fiscalmente 280.000 euro invece di 100.000 euro, ottenendo un risparmio fiscale annuo consistente per la durata dell'ammortamento. È una misura particolarmente vantaggiosa per chi sta investendo in tecnologie digitali, macchinari 4.0 o beni strumentali per la propria attività.

Altra misura importante è la conferma per il triennio 2025-2027 della maxi-deduzione per le nuove assunzioni. Le SRL che assumono dipendenti a tempo indeterminato possono dedurre dal reddito imponibile il 120% del costo del lavoro sostenuto (la percentuale sale al 130% per le categorie svantaggiate). Questo significa che per ogni 1.000 euro di costo del lavoro, la SRL può dedurne fiscalmente 1.200 o 1.300 euro, riducendo significativamente la base imponibile soggetta a IRES e IRAP. È un incentivo potente che rende molto più conveniente assumere in forma societaria rispetto al lavoro autonomo o alla ditta individuale.

La Legge di Bilancio 2026 interviene anche sulla tassazione delle criptovalute, introducendo un regime specifico per i token di moneta elettronica ancorati all'euro (cosiddetti "euro-token"). Per i redditi diversi derivanti dalla detenzione, cessione o impiego di questi euro-token è applicata un'aliquota ridotta al 26%, in luogo di quella ordinaria del 33%. La norma chiarisce inoltre che non costituiscono plusvalenze né la mera conversione tra euro ed euro-token, né il rimborso in euro del relativo valore nominale, evitando che operazioni neutre generino imponibile.

Viene poi confermata la possibilità di assegnare beni ai soci con imposta sostitutiva agevolata. Per il 2025 era disponibile la misura con scadenza 30 settembre (imposta sostitutiva dell'8% o 10,5% per le società non operative), mentre per il 2026 si attende conferma della proroga nella Legge di Bilancio definitiva. Ti consigliamo di verificare l'approvazione finale della misura prima di pianificare assegnazioni di beni ai soci. Le imposte di registro, ipotecarie e catastali sono ridotte e il versamento può avvenire in due rate. È una misura interessante per chi vuole razionalizzare il patrimonio della società o distribuire beni ai soci in modo agevolato.

In sintesi, le principali novità fiscali del 2026 per le SRL riguardano

  • maggiorazioni dell'ammortamento fino al 180% per investimenti in beni strumentali;
  • maxi-deduzione 120-130% per le nuove assunzioni a tempo indeterminato;
  • aliquota ridotta al 26% per i redditi da euro-token;
  • assegnazione agevolata di beni ai soci con imposta sostitutiva all'8%.

Strumenti di pianificazione fiscale per ridurre le tasse

Abbiamo visto che la tassazione ordinaria di una SRL può superare il 45-50% dell'utile generato. Tuttavia, il sistema tributario italiano offre strumenti legittimi per ottimizzare il carico fiscale e ridurre significativamente l'impatto delle imposte. Questi strumenti, noti come "pianificazione fiscale", permettono alle SRL di trasformare una parte dell'utile tassato in costi deducibili, riducendo la base imponibile soggetta a IRES e IRAP.

Il primo strumento è rappresentato dalla valorizzazione del marchio. Se la SRL possiede un marchio registrato, può concederlo in licenza alla società stessa o a una controllata, dietro il pagamento di un canone periodico. Questo canone rappresenta un costo deducibile per la società che lo paga, riducendo il reddito imponibile, mentre per la società che lo riceve costituisce un reddito soggetto a tassazione agevolata. È uno strumento particolarmente interessante per le SRL operanti nel settore commerciale o dei servizi, dove il marchio può avere un valore significativo.

Altro strumento potente è il Trattamento di Fine Mandato (TFM). Si tratta di un'accantonamento periodico che la SRL effettua a favore dell'amministratore, che viene tassato solo al momento della percezione effettiva. Il TFM permette di differire nel tempo la tassazione, ma soprattutto di trasformare parte dell'utile societario in un costo deducibile, riducendo la base imponibile soggetta a IRES e IRAP. Al momento della percezione, il TFM è tassato come reddito di lavoro dipendente, ma il differimento temporale e la possibilità di pianificare l'incasso consentono di ottimizzare significativamente il carico fiscale complessivo.

La costituzione di una holding rappresenta una soluzione ancora più avanzata. In questo schema, l'imprenditore possiede una società holding (che detiene le quote della SRL operativa) e riceve da quest'ultima i dividendi. La tassazione sui dividendi tra società italiane è estremamente ridotta: la holding beneficia di un'esenzione del 95% sui dividendi ricevuti, che vengono tassati effettivamente solo per il 5% con un'aliquota dell'1,2%. Dal 2026 questa esenzione è subordinata al possesso di una partecipazione almeno pari al 5% oppure al valore fiscale della partecipazione non inferiore a 500.000 euro. È una differenza enorme rispetto al 26% che si applica ai dividendi distribuiti a persone fisiche. Per approfondire questo argomento, puoi leggere la nostra guida sulla costituzione di holding con conferimento di quote. Lo schema holding/trading è particolarmente vantaggioso per chi prevede di reinvestire parte degli utili o di pianificare il passaggio generazionale.

Altri strumenti di pianificazione fiscale includono i rimborsi spese per trasferte e missioni, che sono interamente deducibili se correttamente documentati, il welfare aziendale (fringe benefit, premi di risultati, convenzioni) che gode di un regime fiscale agevolato, e l'utilizzo di prestazioni accessorie fornite dalla società all'amministratore (auto, telefono, informatica) che rappresentano costi deducibili per la società e benefit in natura per il ricevente.

È fondamentale sottolineare che questi strumenti devono essere utilizzati in modo corretto e con il supporto di un professionista esperto. La pianificazione fiscale non è evasione, ma ottimizzazione legittima del carico tributario attraverso l'utilizzo di strumenti previsti dalla normativa. Una SRL che applica correttamente queste strategie può ridurre il carico fiscale complessivo anche del 20-30%, liberando risorse che possono essere reinvestite nella crescita dell'attività.

I principali strumenti di pianificazione fiscale per le SRL sono

  • valorizzazione del marchio tramite canoni di licenza deducibili;
  • Trattamento di Fine Mandato (TFM) per differire la tassazione;
  • costituzione di una holding per ridurre la tassazione sui dividendi all'1,2%;
  • rimborsi spese, welfare aziendale e prestazioni accessorie.

Costi annuali di gestione di una SRL

Oltre ai costi di costituzione, è importante considerare i costi ricorrenti che una SRL deve sostenere ogni anno per la sua gestione ordinaria. Questi costi variano in base al volume di affari, al numero di operazioni contabili e alla complessità dell'attività, ma è importante averli chiaramente in mente prima di aprire una società, per evitare sorprese successive.

La voce principale è rappresentata dall'onorario del commercialista, che si occupa della tenuta della contabilità, della redazione del bilancio, delle dichiarazioni fiscali e di tutti gli adempimenti periodici (IVA, INPS, modello F24, ecc.). Per una SRL con volumi ridotti (fatturato annuo inferiore a 100.000 euro e poche operazioni mensili), il costo si aggira tra 2.500 e 3.000 euro + IVA all'anno. Per volumi medi (fatturato tra 100.000 e 500.000 euro), occorre prevedere 3.000-5.000 euro + IVA. Per volumi elevati o attività complesse, i costi possono superare i 5.000 euro + IVA annui.

A questi si aggiungono i costi fissi annuali: la tassa sui libri sociali (309,87 euro), il diritto camerale annuale (da 120 a 400 euro in base al fatturato), i costi per il conto corrente aziendale (generalmente 300-1.000 euro all'anno a seconda della banca e dei servizi richiesti) e eventuali assicurazioni (responsabilità civile, tutela legale, ecc.). Non bisogna poi dimenticare i compensi agli amministratori, che se corrisposti come compensi monetari sono soggetti a contribuzione INPS gestione separata e a tassazione IRPEF.

Esistono poi una serie di costi nascosti che spesso vengono sottovalutati. La conformità al GDPR richiede la nomina di un Data Protection Officer (DPO) o l'acquisizione di consulenze specializzate, con costi che variano da 500 a 1.500 euro all'anno. La sicurezza sul lavoro, anche nelle SRL senza dipendenti, richiede la valutazione dei rischi e l'adozione di misure di prevenzione, con costi a partire da 500 euro. Gli adempimenti antiriciclaggio (monitoraggio operazioni sospette, mantenimento registro dei clienti, ecc.) comportano poi costi di 300-500 euro annui per la gestione e l'aggiornamento.

Un'altra voce spesso ignorata è rappresentata dai costi operativi e imprevisti: l'identità digitale (SPID, CIE, PEC) costa circa 100-150 euro all'anno, un sito web aziendale può richiedere un investimento di 1.000-3.000 euro tra realizzazione e mantenimento, e occorre sempre prevedere un fondo per consulenze legali straordinarie (200-300 euro l'ora) o per la gestione di eventuali contenziosi. È quindi opportuno inserire nel piano finanziario una riserva per imprevisti pari al 10-15% del budget totale.

Nonostante questo elenco possa sembrare scoraggiante, è importante considerare che molti di questi costi sarebbero sostenuti anche con una ditta individuale o in regime forfettario (commercialista, PEC, sito web, ecc.). La differenza è che con la SRL questi costi vengono spesso percepiti come più onerosi perché più strutturati e formali. Per un'analisi dettagliata di tutti i costi, puoi consultare la nostra guida completa sui costi reali di gestione di una SRL. Tuttavia, la SRL offre anche opportunità di risparmio fiscale che possono compensare ampiamente i costi di gestione, come abbiamo visto nel paragrafo sulla pianificazione fiscale.

In sintesi, i costi annuali di una SRL includono

  • commercialista: 2.500-5.000€ + IVA (in base ai volumi);
  • tasse fisse: diritti camerali, tassa libri sociali (circa 400-800€);
  • costi operativi: conto corrente, assicurazioni, PEC, SPID (500-1.500€);
  • adempimenti specifici: GDPR, sicurezza, antiriciclaggio (1.000-2.000€).

Quando conviene davvero aprire una SRL nel 2026

Arrivati a questo punto, la domanda spontanea è: quando conviene davvero aprire una SRL? Non esiste una risposta univoca, ma ci sono alcuni indicatori e situazioni in cui la scelta della società di capitali diventa la più razionale ed conveniente. La decisione dovrebbe essere presa dopo un'attenta analisi del proprio progetto imprenditoriale, delle aspettative di crescita e del contesto normativo ed economico.

Il primo indicatore da considerare è il fatturato previsto. Come regola generale, quando il fatturato supera i 50.000-65.000 euro all'anno, la ditta individuale o il regime forfettario iniziano a mostrare i loro limiti. Superata questa soglia, infatti, l'aliquota IRPEF media diventa molto elevata (fino al 43% per gli scaglioni più alti) e l'imprenditore si trova a pagare tasse significative senza la possibilità di utilizzare gli strumenti di pianificazione fiscale disponibili alle SRL. Con una SRL, invece, l'IRES al 24% e la possibilità di dedurre i costi possono rendere la tassazione complessiva più vantaggiosa.

Un secondo fattore da considerare è la natura dell'attività e il livello di rischio. Se operi in un settore con rischi significativi (commercio con estero, produzione, attività con dipendenti, gestione di beni di valore) o se prevede di contrarre finanziamenti o assumere obbligazioni, la protezione patrimoniale offerta dalla SRL diventa quasi indispensabile. Ricorda che con la ditta individuale rispondi con tutto il tuo patrimonio personale, senza distinzione tra beni aziendali e beni privati. Con la SRL, invece, la responsabilità è limitata al capitale conferito, che può essere anche di soli 1 euro.

Il progetto di crescita rappresenta un terzo indicatore importante. Se prevede di espandere l'attività, aprire nuove sedi, assumere dipendenti o accedere a finanziamenti agevolati, la SRL offre una struttura più adatta e credibile verso terzi. Banche, fornitori e clienti vedono nella società di capitali un interlocutore più strutturato e affidabile rispetto alla ditta individuale. Inoltre, molte agevolazioni pubbliche (come la Nuova Sabatini, il Fondo Impresa Donna, Resto al Sud) sono riservate o comunque più accessibili alle SRL rispetto alle ditte individuali.

Altro elemento da valutare è la volontà di reinvestire gli utili. Se prevede di reinvestire una parte significativa degli utili generati nell'attività (acquisto di macchinari, sviluppo di nuovi prodotti, espansione commerciale), la SRL offre un vantaggio fiscale significativo. Gli utili non distribuiti rimangono nella società e vengono tassati solo con IRES e IRAP (circa il 28% complessivo), mentre distribuiti ai soci subirebbero l'ulteriore tassazione del 26%. È quindi molto più conveniente lasciare gli utili in società e utilizzarli per finanziare la crescita.

Esistono poi situazioni in cui la SRL è quasi sempre la scelta migliore: quando ci sono più soci (la SRL permette di dividere il capitale in quote e stabilire regole di governance precise), quando si vuole pianificare il passaggio generazionale (la SRL facilita il trasferimento delle quote rispetto all'azienda individuale), o quando si vogliono utilizzare strumenti di pianificazione fiscale avanzata (holding, TFM, valorizzazione del marchio) che non sono disponibili alle ditte individuali.

È importante però anche valutare quando la SRL non conviene. Se il fatturato previsto è basso (sotto i 30.000-40.000 euro), se l'attività ha rischi limitati, se non prevede di assumere dipendenti o di accedere a finanziamenti, il regime forfettario o la ditta individuale possono essere soluzioni più semplici ed economiche. La chiave è fare una valutazione olistica del proprio progetto, considerando non solo i costi immediati ma anche le prospettive di crescita e le opportunità di risparmio fiscale a medio-lungo termine.

In sintesi, la SRL conviene quando

  • il fatturato supera i 50.000-65.000€ annui;
  • l'attività presenta rischi significativi per il patrimonio personale;
  • si prevede crescita, assunzioni o accesso a finanziamenti;
  • si vuole reinvestire una parte degli utili in azienda;
  • si vogliono utilizzare strumenti di pianificazione fiscale avanzata.

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Aprire una SRL nel 2026 è una decisione importante che richiede una pianificazione accurata e il supporto di professionisti esperti. SRLOnline ti accompagna in ogni fase di questo percorso, dalla valutazione iniziale della forma societaria più adatta al tuo progetto fino alla gestione contabile e fiscale quotidiana della tua società. Il nostro team di commercialisti specializzati nella fiscalità delle SRL ti offre una consulenza qualificata per aiutarti a comprendere i costi, i vantaggi e gli obblighi legati alla costituzione e alla gestione di una società di capitali.

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Domande Frequenti

Serve il notaio per aprire una SRL nel 2026?

Sì, per aprire una SRL è obbligatorio l'intervento di un notaio. La costituzione di una società di capitali avviene attraverso atto pubblico, e il notaio si occupa della redazione dell'atto costitutivo e dello statuto, della vidimazione dei libri sociali e di tutti gli adempimenti necessari per l'iscrizione al Registro delle Imprese. Tuttavia, grazie alle procedure telematiche, è possibile costituire una SRL online senza recarsi fisicamente nello studio notarile, riducendo significativamente i tempi e i costi. In ogni caso, anche nella costituzione online, il ruolo del notaio resta fondamentale e imprescindibile.

Quanto costa all'anno mantenere una SRL?

I costi annuali di gestione di una SRL variano in base al volume di affari e alla complessità dell'attività. Per una SRL con volumi ridotti, occorre prevedere 2.500-3.000 euro + IVA per il commercialista, a cui si aggiungono circa 1.000 euro tra tasse fisse (diritto camerale, tassa libri sociali), costi bancari e assicurazioni. Per volumi medi, i costi salgono a 3.000-5.000 euro + IVA per il commercialista, più circa 1.500-2.000 euro di costi fissi e operativi. È inoltre opportuno prevedere un budget di 500-1.000 euro annui per adempimenti specifici (GDPR, sicurezza, antiriciclaggio) e una riserva per imprevisti.

Posso aprire una SRL da solo o servono più soci?

È possibile aprire una SRL anche da solo, costituendo una SRL unipersonale. In questo caso l'unico socio possiede la totalità delle quote della società e la legge impone che l'intero capitale sociale sia versato al momento della costituzione. La SRL unipersonale offre gli stessi vantaggi di una SRL ordinaria (responsabilità limitata, tassazione separata, possibilità di pianificazione fiscale) e rappresenta una soluzione ideale per chi vuole avviare un'attività in forma societaria senza associarsi. Tuttavia, è importante indicare chiaramente l'unipersonalità negli atti e nei documenti ufficiali della società, per mantenere la trasparenza verso terzi.

Qual è la differenza tra SRL e SRL semplificata?

La principale differenza riguarda la flessibilità statutaria e i costi di costituzione. La SRL ordinaria permette di personalizzare completamente lo statuto con il supporto del notaio, adattandolo alle esigenze specifiche dei soci e del progetto imprenditoriale. La SRL semplificata (SRLS) utilizza invece uno statuto standard approvato con decreto ministeriale, che non è modificabile e offre minori libertà gestionali. I costi di costituzione della SRLS sono inferiori (esonero dalle spese notarili per lo statuto), ma i costi di gestione annua sono sostanzialmente identici. La SRLS ha inoltre un limite massimo di capitale sociale (9.999 euro) e può essere posseduta solo da persone fisiche, non da altre società.

È possibile trasformare una ditta individuale in SRL?

Sì, è possibile trasformare una ditta individuale in SRL attraverso una trasformazione societaria. La procedura richiede l'intervento del notaio, che redige l'atto di trasformazione e provvede agli adempimenti necessari per l'iscrizione al Registro delle Imprese. Dal punto di vista fiscale, la trasformazione è considerata neutrale: non genera plusvalenze immediate e i beni aziendali vengono trasferiti alla nuova società senza oneri impositivi. Tuttavia, occorre valutare attentamente i costi della trasformazione (spese notarili, imposte) e confrontarli con i vantaggi fiscali e patrimoniali che la SRL offre. In molti casi, la trasformazione conviene quando la ditta individuale ha raggiunto un certo livello di fatturato o quando l'imprenditore vuole proteggere il proprio patrimonio personale.

Team Fiscale SRLonline

Autore

Membro del team SRLonline, specializzato in consulenza aziendale e servizi per SRL.

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