Il bilancio di sostenibilità è una comunicazione che l’azienda fa a tutti gli stakeholders sull’impatto di valori economici, ambientali e sociali che esulano dal dato prettamente numerico del bilancio di esercizio.
Dal 2026 sarà obbligatorio per tutte le imprese e sarà meglio per tutti iniziare ad entrare nel mood già da adesso, visto che i primi dati da inserire dovrebbero riguardare il bilancio 2024.
L’introduzione dell’obbligo del bilancio sostenibile per tutte le aziende proietta sul futuro del bilancio aziendale una luce diversa, che parte dalla continuità e arriva al rispetto di valori etici che nulla hanno a che fare con i numeri.
Emerge sempre più forte il concetto che l’azienda sia un bene pubblico, in cui l’imprenditore, i lavoratori, i fornitori e tuti gli attori protagonisti e non protagonisti del suo successo, sono chiamati a fare la loro parte senza risparmio.
Anticipare questo percorso, per le aziende di minori dimensioni, è un fatto reputazionale che incide sulla presentazione e sulla comunicazione aziendale, oltre che su aspetti più prosaici, come l’accesso a finanziamenti in modo più agevole e con un costo del denaro più favorevole.
Le linee guida per il bilancio di sostenibilità sono quelle stabilite dallo standard GRI – G4, sulle quali si dovrebbero focalizzare le aziende sono le seguenti:
il modello aziendale di gestione ed organizzazione, partendo da un adeguato organigramma e mansionario;
le politiche praticate in tema di sostenibilità, dall’azienda, e i risultato conseguiti con esse, misurati con specifici risultati indici delle prestazioni non prettamente economiche e finanziarie;
i rischi che l’azienda affronta e che derivano dai rapporti commerciali per acquisti e vendite, gli appalti e i subappalti e la supply chain;
le fonti rinnovabili e non rinnovabili a cui l’azienda attinge per la propria politica energetica;
la eventuale incidenza sulle emissioni di gas ad effetto serra e inquinanti in atmosfera, per valutare come limitarla;
l’impatto sull’ambiente attuale e futuro, oltre che quello sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, correlato ai fattori di rischio;
Le iniziative e le misure volte a garantire la parità di genere tra il personale dipendente e negli organi di governance aziendali. Le azioni intraprese per ridurre il gender gap e le convenzioni con
organizzazioni internazionali e sovranazionali in materia, e le modalità con cui è realizzato il dialogo con le parti sociali;
Il rispetto dei diritti umani
, e le misure adottate per prevenirne le violazioni. Tutte le attività finalizzate a circoscrivere e eliminare gli atteggiamenti discriminatori sulla base di razza, età, credo politico e religioso, provenienza territoriale e sociale di ogni individuo;
lotta alla corruzione
, con al indicazione degli strumenti e delle misure attivate per le attività di contrasto.
Nella gestione di una azienda è pacifico che il maggior valore è dato dal capitale umano, non solo dell’imprenditore e del management, ma di tutti i protagonisti delle attività.
La gestione deve essere improntata alla continuità aziendale, con analisi predittive degli aspetti economici (mercato) oppure finanziari (rischi, esposizione bancaria e flussi di cassa), che forniscano alla direzione le necessarie informazioni per operare delle scelte.
La continuità aziendale stimola il management ad operare all’interno di strategie di medio-lungo periodo, cercando di avviare politiche concrete che proiettano la società in una visione nuova e moderna dei rapporti con tutti gli stakholders.
L’ambiente non è solo un problema che ogni giorno l’abitante del pianeta Terra vive sulla sua pelle e rispetto al quale deve assumere un atteggiamento serio e attento. E’ un fattore di analisi del valore di un’azienda, che si muove in un sistema economico che è e sarà sempre più attento alle politiche aziendali in questo ambito.
Non percepire la necessità di adeguare l’approccio aziendale alle esigenze ambientali, non avere questa sensibilità, significa, nel tempo, esporre l’azienda a costi maggiori per il reperimento delle risorse e per il placement del prodotto.
La tutela dell’ambiente, soprattutto per le aziende che lavorano con i prodotti, è fondamentale per determinare il successo futuro di una iniziativa imprenditoriale, per via del costo crescente dell’adeguamento produttivo alle richieste degli attori pubblici e privati.
L’aspetto reputazionale non deve essere inteso solamente nel senso di un apprezzamento filosofico e teorico, da parte del sistema, ma anche di una visione più avveduta che garantisce al meglio, nel futuro, anche gli equilibri economici.
Da una punto di vista sociale, un elemento che dovrà caratterizzare la governance dell’azienda e il disegno delle relazioni all’interno dell’azienda, dovrà essere improntato a un unico principio valido per la crescita e la continuità nella crescita: meritocrazia.
Cercare il merito e creare le opportunità, automaticamente significa, eliminare le barriere che ostacolano lo sviluppo e la crescita dell’essere umano, senza condizionamenti di sorta su sesso, razza, lingua, religione, età e condizioni economiche e sociali di partenza.
Formare le persone e premiare il merito, creare un ambiente di lavoro ideale per la crescita professionale di tutte le risorse umane, ognuna con il proprio compito. Gratificare gli sforzi con prospettive e opportunità, che si vengono a creare all’interno di una azienda dinamica che vuole svilupparsi e cogliere i cambiamenti.
Modificare l’approccio al bilancio per i professionisti e le aziende di più piccola dimensione, ancorati a logiche più datate che hanno un approccio solo numerico e di risultato pragmatico, sarà complicato, per questo motivo è meglio iniziare prima a virare in questo nuovo mood, affidandosi a studi professionali che hanno una esperienza ed una visione innovativa delle competenze professionali, con un approccio etico e multidisciplinare.





